Il mondo questa settimana 52
Ryanair, la più grande compagnia aerea low-cost d’Europa, ha registrato una crescita di fatturato di appena l’1 per cento rispetto all’anno scorso e teme un calo del 10 per cento nel prossimo inverno [Leggi l’articolo]. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che gli omosessuali provenienti da Sierra Leone, Uganda e Senegal – Paesi in cui vigono pesanti leggi antigay – hanno diritto d’asilo nell’Ue [Leggi l’articolo]. Intanto, in Germania, circa 9mila persone hanno attraversato le vie del centro di Amburgo chiedendo che la città resti un porto aperto agli stranieri e tuteli i diritti dei rifugiati che giungono nel Paese [Leggi l’articolo].
Secondo un articolo del Wall Street Journal, tra le conseguenze della crisi economica in Italia ci sarebbe l’aumento dell’occupazione femminile, fattore che potrebbe aiutare la crescita nel lungo periodo [Leggi l’articolo]. L’economia del Bel Paese è stata oggetto di critiche da parte dell’Economist e di Forbes, che hanno rispettivamente messo in luce l’eccessivo ottimismo della classe politica italiana – soffocata da liti e pugnalate alle spalle e poco interessata alla reale implementazione delle riforme necessarie al Paese – e l’incapacità della classe dirigente di capire fino in fondo i meccanismi del mercato unico dell’Unione Europea, come emerso dalla proposta del PD della cosiddetta “Google Tax” [Leggi gli articoli qui e qui]. Nel frattempo, Silvio Berlusconi ha dichiarato che i suoi figli si sentirebbero come gli ebrei perseguitati durante il nazismo. La notizia ha fatto il giro del mondo, suscitando reazioni nella stampa estera e nella comunità ebraica italiana [Leggi l’articolo].
L’associazione olandese Terres des Hommes ha messo in rete il profilo di una bambina virtuale, chiamata “Sweetie”, per attirare pedofili online e raccogliere dati da fornire alle autorità. “Sweetie” sarebbe stata contattato oltre 20mila volte in due mesi e mezzo [Leggi l’articolo].
Durante la consultazione elettorale nella zona serba della città di Mitrovica, in Kosovo,due episodi di violenza hanno suscitato tensioni tra fazioni rivali e la richiesta di ripetere le elezioni [Leggi l’articolo].
Dopo due decenni di amministrazione repubblicana, New York ha eletto un sindaco democratico, l’italoamericano Bill De Blasio, che ha sconfitto lo sfidante Joseph Lhota con un margine di circa 49 punti percentuali [Leggi l’articolo]. Il segretario di Stato americano, John Kerry, si è recato ai colloqui di Ginevra sul nucleare iraniano, interrompendo il suo tour in Medio Oriente su invito dell’Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza comune dell’Unione Europea, Catherine Ashton [Leggi l’articolo].
Le proteste antigovernative ad Haiti proseguono. Centinaia di manifestanti si sono riversati nelle strade di Port-au-Prince chiedendo al presidente Michel Martelly di dimettersi, per non aver saputo alleviare la povertà del Paese [Leggi l’articolo].
L’India ha lanciato un veicolo esplorativo nello spazio, diretto su Marte. L’arrivo è previsto per settembre 2014 [Leggi l’articolo]. Il tifone Haiyan ha colpito l’area centrale delle Filippine con venti veloci anche 235 km/h. Se le previsioni satellitari dei meteorologi verranno confermate, potrebbe trattarsi del più potente tifone che abbia mai colpito il Paese. Il capo dei talebani pachistani, Mullah Fazlullah, ha respinto i tentativi di negoziati del governo, invocando vendetta per la morte del suo predecessore.
Il governo della Nuova Zelanda ha approvato una legge che obbligherà le società di telecomunicazioni a fornire alle agenzie di intelligence dati su telefonate, messaggi ed email dei propri clienti [Leggi l’articolo].
L’ex presidente egiziano Mohamed Morsi è comparso dinanzi ai giudici di una corte del Cairo per rispondere delle accuse di incitamento alla violenza e agli omicidi. L’imputato ha dichiarato “Io sono il presidente”, sostenendo l’illegittimità del processo, e si è rifiutato di indossare l’uniforme da detenuto. L’udienza è stata sospesa e rimandata all’8 gennaio 2014 [Leggi l’articolo].
I negoziati di pace tra il governo siriano e i gruppi dei ribelli non procedono come previsto: secondo l’inviato delle Nazioni Unite e della Lega Araba, Lakhdar Brahimi, la data di novembre della conferenza di pace Ginevra è saltata, in attesa di nuovi sviluppi [Leggi l’articolo].
I combattenti del gruppo ribelle M23 si sono arresi. Poche ore dopo che l’esercito della Repubblica Democratica del Congo ha condotto fuori dalle ultime due basi militari i ribelli, il gruppo ha annunciato il disarmo e la volontà di portare avanti colloqui politici, lasciando intravedere una parentesi di pace per il Paese africano [Leggi l’articolo].
Leggi l'articolo originale su TPI.it