TPI in viaggio a Nantes, la città intelligente che ha risposto alla crisi con la cultura
Viaggio a Nantes
Nantes è una di quelle città in cui si ha la sensazione che tutto funzioni al meglio. Pulita, efficiente, a misura d’uomo. Passato e presente si mescolano armonici tra i vicoli pedonali del centro medievale e le moderne installazioni d’arte lungo il corso della Loira.
Adagiata lungo l’ultimo tratto del fiume, a pochi chilometri dall’Oceano Atlantico, la città è stata per secoli uno dei più importanti porti europei e oggi che i cantieri navali non ci sono più ha saputo reinventarsi come centro di cultura e alta qualità della vita.
Le migliaia di francesi che ogni anno abbandonano Parigi per trasferirsi qui, nel cuore della Bretagna storica, dimostrano quanto Nantes sia una città vivibile e attrattiva. La meta ideale per un city-break di relax.
Questi sono in consigli di viaggio di TPI.
Voli per Nantes
Nantes è ben collegata con l’Italia via aereo. Ci sono voli Easyjet che partono da Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Bari, Catania e Olbia.
L’aeroporto Atlantique dista dalla città appena 8 chilometri. Con lo shuttle in 20 minuti si raggiunge il centro storico.
Il clima a Nantes
La parole chiave è “variabile”. Come dicono i suoi abitanti, a Nantes ogni giorno il vento porta a rotazione tutte e quattro le stagioni. In poche ore si può passare da sole e caldo a freddo e piovoso, oppure persino sole e piovoso.
Nantes: la storia
Nantes ha origini celtiche. Nel Medioevo fu uno dei centri principali del Ducato di Bretagna. Nel 1492 la duchessa Anna di Bretagna sposò Carlo VIII, re di Francia, e la città fu annessa al Regno francese.
Del 1598 è l’editto di Nantes, accordo che pose fine alla dure guerre di religione che avevano devastato il paese per una decina d’anni.
Nel XVI secolo la città si affermò come uno dei principali scali europei del commercio marittimo: iniziò così la sua epoca d’oro, fondata peraltro anche sulla tratta degli schiavi e il cosiddetto commercio triangolare.
Tra Ottocento e Novecento si sviluppò l’industria dei cantieri navali, che resse l’economia della regione fino alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, quando arrivò la crisi: molti operai persero il lavoro, altri si trasferirono nella vicina Saint Nazaire.
Da allora l’amministrazione comunale ha intrapreso un lungimirante piano di investimenti in riqualificazione urbana ed eventi culturali che hanno avuto successo nel rilanciare la città.
Oggi a Nantes una casa costa un terzo rispetto a Parigi ed è un fenomeno acclarato il crescente flusso migratorio dalla capitale a questa deliziosa città bretone.
Nantes: cosa vedere
Negli ultimi trent’anni la città ha investito molto su se stessa. Una caratteristica di questo nuovo corso sono le installazioni permanenti incastonate sulle facciate dei negozi del centro: ogni estate si tengono grandi eventi culturali e agli artisti viene chiesto, appunto, di decorare gli esterni degli esercizi commerciali. Anno dopo anno, le installazioni aumentano e rendono il centro medievale sempre più colorato.
Se ne scorgono diverse, lungo la cosiddetta Green Line, un percorso riconoscibile da una linea verde tracciata sull’asfalto che accompagna i visitatori tra le principali attrazioni cittadine.
Situato nel pieno del centro storico, il castello dei Duchi di Bretagna fu costruito tra il XII e il XVI secolo. È un castello in stile medievale-rinascimentale, circondato dall’acqua e da un elegante prato sul quale è possibile sdraiarsi per momenti di relax.
L’intera struttura è visitabile gratuitamente e dai bastioni si può ammirare una bella vista panoramica sul centro urbano. All’interno si trova un museo sulla storia di Nantes (a pagamento).
La si scorge quasi all’improvviso, sbucando dai fitti vicoli del centro. Lo stile gotico contribuisce alla sua maestosità: le sue due torri arrivano più in alto della cattedrale di Notre Dame (37,5 metri).
L’interno, disadorno e dominato dalla tonalità neutra della pietra bianca, ospita le reliquie di Francesco II, duca di Bretagna, e della sua seconda moglie, Margherita di Foix. Sono i genitori di Anna di Bretagna, duchessa molto amata in città (il suo corpo riposa alla cattedrale di Saint Denis, a Parigi, ma il reliquiario del suo cuore è a Nantes, nel Museo Dombrée, che si trova a pochi metri dalla cattedrale cittadina.
È il quartiere simbolo della nuova era di Nantes. Siamo su una vera e propria isola in mezzo al fiume Loira.
Fino alla fine degli anni Ottanta qui c’erano solo i cantieri navali. Con la crisi del comparto i grandi spazi industriali rimasti vuoti sono stati riempiti con installazioni d’arte moderna, laboratori culturali e giostre per bambini.
E poi architetture avveniristiche, orti urbani, jogging lungo il fiume: una passeggiata sull’isola è d’obbligo per capire cosa significa essere una città viva e in costante evoluzione.
Siamo sempre su l’Ile de Nantes: la Machine de l’Ile è la principale attrazione turistica del nuovo corso della città.
Si tratta di un insieme di grandi giostre meccaniche per bambini che, secondo i loro creatori, “si collocano a metà strada tra i mondi inventati di Jules Verne, l’universo meccanico di Leonardo da Vinci e la storia industriale di Nantes”.
Le macchine sono, in particolare, il Grande Elefante (costruito nel 2007), il Carrousel des Mondes Marins (2012) e l’Arbre aux héron, grandioso e ancora in fase di costruzione.
Ile Feydau è oggi uno dei principali quartieri del centro di Nantes, ma fino a un secolo fa era una vera e propria isola tra i canali affluenti della Loira. Negli anni Venti e Trenta del Novecento l’amministrazione decise di bonificare l’area, coprendo i corsi d’acqua con strade.
Ancora oggi qui si respira un’aria particolare: si ha quasi la sensazione di essere altrove, tra i ristoranti, i bar e i palazzi storici un tempo di proprietà dei negrieri.
La città ha fatto i conti con il proprio passato. Lungo il corso della Loira si stende una passeggiata pedonale di 400 metri al di sotto della quale c’è il memoriale dell’abolizione della schiavitù.
Il monumento rende omaggio a coloro che hanno lottato contro tutte le forme di schiavitù nel mondo: 2mila targhe commemorative raccontano le spedizioni negriere partite da Nantes.
Il nome autentico sarebbe Torre di Bretagna, ma per tutti è “Le Nid”. Inaugurato nel 1972, alto 144 metri, si tratta di un grattacielo che ospita uffici e che all’ultimo piano, il 32esimo, offre un panorama a 360 gradi sulla città.
Lo chiamano “Le Nid” per via dell’allestimento del 32esimo piano, realizzato dall’artista Jean Jullien, che richiama il rifugio di un immenso uccello bianco, mezzo addormentato, che veglia su Nantes.
Fiori e piante da ogni parte del mondo in questo splendido parco che collega il centro storico alla stazione ferroviaria. La cura del verde e il senso di pace di questo luogo colpiscono sia i turisti sia gli abitanti di Nantes, abituati a trascorrere qui l’attesa del treno.
Ex biscottificio, dal 2000 è un moderno spazio di esposizioni artistiche, con bar, ristoranti, librerie e asili nido.
Dopo una profonda ristrutturazione, il museo è stato nuovamente inaugurato nel 2017: gli oltre 2mila metri quadrati di superficie ospitano più di 12mila opere dall’arte antica a quella contemporanea (tra cui Picasso e Kandinsky).
Nantes è la città in cui nel 1828 nacque lo scrittore Jules Verne. Oltre alla sua casa natale è possibile visitare il museo a lui dedicato, installato in un grande edificio del XIX secolo, in cui sono esposti manoscritti, libri, documenti, illustrazioni e giochi al centro della scrittura verniana.
Nantes: cosa mangiare
La cucina di Nantes poggia principalmente su pesce (sia di mare sia di fiume) e carne. Notevole il livello della pasticceria locale, in particolare i biscotti tipici al burro.
Dal 2010 è stato lanciato il progetto “Les Tables de Nantes”, una guida dei principali ristoranti che offrono cucina creativa, preferibilmente abbinata al vino tipico della regione, il Muscadet (bianco fermo).
Il locale più famoso di Nantes è senza dubbio La Cigale, brasserie storica in stile belle époque (esiste dal 1895) che si trova in Piazza del Teatro.