Rischio sismico: quando richiedere l’adeguamento per i capannoni industriali?
Gli eventi sismici che negli ultimi anni hanno interessato alcune delle regioni d’Italia più produttive hanno spinto le istituzioni ad alzare i livelli di guardia in merito alla stabilità dei capannoni industriali.
In un paese così fortemente soggetto al verificarsi di terremoti, si è posto l’accento su particolari edifici dalle caratteristiche strutturali non adeguate, evidenziando la necessità di intervenire tempestivamente con idonee operazioni di adeguamento sismico.
Naturalmente, riuscire a determinare quando questi interventi siano necessari è fondamentale. Infatti, un adeguamento sismico per capannoni prefabbricati aiuta a salvaguardare l’attività produttiva, oltre ad adempiere alle direttive disciplinate dal Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D. Lgs. 81/2008) per quanto riguarda tutti i rischi che possono verificarsi negli ambienti
professionali.
Adeguamento sismico: quali capannoni industriali sono interessati?
Allo stato attuale, per capire se un capannone industriale debba essere sottoposto a interventi di miglioramento o di adeguamento sismico, è necessario fare una serie di valutazioni.
In linea di massima, ad avere un ruolo centrale è l’anno di edificazione, dal momento che la normativa nel campo delle costruzioni negli ultimi vent’anni è stata interessata da numerosi aggiornamenti.
A sancire un importante cambio di rotta per quanto riguarda le costruzioni in zona sismica è stata innanzitutto l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (OPCM) 3274 del 2003, a cui hanno fatto seguito le Nuove norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14 Gennaio 2008 (D.M. 14/1/08), che sono strutturate secondo gli standard antisismici più stringenti a livello globale e sono oggi il riferimento normativo nazionale in merito alle norme tecniche costruttive.
Queste disposizioni, allineate alle direttive sancite a livello europeo in tema di adeguamento antisismico, hanno come obiettivo il controllo di eventuali danni arrecati a una struttura da un evento tellurico che può verificarsi nel sito di edificazione.
Un principio che suggerisce che i capannoni industriali edificati prima dell’entrata in vigore del NTC 2008 potrebbero presentare caratteristiche strutturali non adeguate a fronteggiare un’azione di tipo sismico.
Naturalmente, anche la zona su cui è ubicato il capannone può dare indicazioni significative sul rischio che l’opera corre se soggetta a forze sismiche. Il territorio italiano è stato infatti sottoposto a una classificazione che individua ben quattro zone sismiche al variare dei livelli di pericolosità, in passato molto importanti anche ai fini progettuali.
Difatti, in seguito all’introduzione delle NTC 2008, in fase di progetto si tiene conto di parametri un po’ più specifici. Tuttavia, la classificazione sismica resta un importante criterio di valutazione dei rischi a cui sono soggette le opere esistenti.
Rischio sismico: come adeguare i capannoni industriali
Oggi è possibile ridurre il rischio sismico dei capannoni industriali costruiti prima che le NTC 2008 entrassero in vigore, con operazioni per nulla invasive. In particolare, negli edifici che presentano una certa vulnerabilità agli effetti devastanti dei terremoti si tende a intervenire su tutti quegli elementi lacunosi dal punto di vista tecnico che potrebbero condurre al rapido collasso della struttura.
Naturalmente, le ditte specializzate negli interventi di questo tipo possono eseguire diverse operazioni di natura antisismica senza alcuna interruzione sull’attività produttiva. Tra queste spicca, per esempio, Seriana Edilizia (sito web: www.serianaedilizia.it), vero e proprio punto di riferimento del settore che si distingue per i servizi innovativi, messi a punto da un team altamente qualificato.
Gli interventi antisismici oggi disponibili sono diversi, ma in particolare prevedono l’inserimento di adeguate connessioni fra travi primarie, fra travi ed elementi secondari, fra la struttura principale e pannelli di tamponamento e fra i diversi elementi esterni.
Tra le altre sistemazioni all’avanguardia, si segnalano inoltre i dispositivi supplementari per dissipare l’energia, i sistemi viscosi per la riduzione del fenomeno del martellamento strutturale su edifici adiacenti e la realizzazione di opere di upgrade per migliorare la risposta sismica globale della struttura, oltre a tutta una serie di interventi di rifacimento di coperture connesse all’inserimento di dispositivi antisismici.