Meta pronta a licenziare migliaia di dipendenti, caos Twitter: richiama ex impiegati allontanati “per errore”
Retromarcia di Twitter su alcuni licenziamenti avvenuti dopo il passaggio di consegne a Elon Musk: l’azienda – riferisce Bloomberg – starebbe ricontattando dozzine di dipendenti che avevano ricevuto la lettera di congedo chiedendo loro di tornare a lavorare per il social. Sarebbero stati licenziati “per errore” oppure lasciati andare “prima che la direzione si rendesse conto che la loro l’esperienza sarebbe potuta essere necessaria per costruire le nuove funzionalità che Musk immagina”. Con l’arrivo del ceo di Tesla al timone dell’uccellino azzurro, il personale era stato quasi dimezzato, con un taglio di 3.700 persone soltanto nell’ultima settimana. Tutti mandati a casa con una semplice email.
Alcuni si sono accorti di essere rimasti fuori perché il loro accesso ai sistemi aziendali era stato bloccato senza preavviso. Oltre a Twitter, anche Meta si prepara a licenziamenti massicci: secondo il Wall Street Journal la società proprietaria di Facebook e Instagram dovrebbe annunciare i tagli “mercoledì della prossima settimana”. Sarebbe un segnale della contrazione evidente del settore. L’azienda vorrebbe infatti ridurre del 10% i costi, e una delle mosse potrebbe essere il congedo definitivo di alcuni degli 87mila impiegati che ha recentemente dichiarato di avere. Si tratterebbe della prima operazione del genere nella storia dell’azienda e, sebbene in proporzione sarebbe di dimensioni inferiori rispetto al maxi licenziamento avvenuto dei dipendenti di Twitter, potrebbe essere il numero più alto di persone allontanate da una Big Tech.
A giugno, Chris Cox, chief product officer di Meta, ha avvertito i dipendenti dei “tempi gravi” che stava vivendo l’azienda, sottolineando che i dipendenti dovevano “lavorare in modo impeccabile in un ambiente di crescita più lenta”. Il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, ha iniziato a mettere pressione sui dipendenti più o meno nello stesso periodo, dicendo a The Verge che “probabilmente ci sono un sacco di persone in azienda che non dovrebbero essere qui”.