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Mercato energia, ecco Reset: il nuovo fornitore con un modello innovativo, sostenibile e trasparente

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Contenuto sponsorizzato.

Il mercato italiano dell’energia elettrica attraversa una fase contraddistinta da grandi cambiamenti, inaugurati dalla fine del mercato tutelato a luglio dello scorso anno. In aggiunta, a partire dal primo gennaio 2025, il Governo ha introdotto un’innovazione sostanziale, destinata a incidere notevolmente sui prezzi in bolletta. Per effetto del decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181, infatti, la tariffazione non sarà più basata sul PUN (Prezzo Unico Nazionale) bensì sul PUN Index GME calcolato, come si legge sul sito dell’ARERA, “come media dei prezzi zonali ponderata per le quantità acquistate in ciascuna zona di mercato”. Le Legge di Bilancio prevede inoltre che i prezzi zonali siano “definiti in base agli andamenti del mercato all’ingrosso dell’energia elettrica” e introduce un meccanismo “a compensazione dell’eventuale differenziale tra il prezzo zonale e un prezzo di riferimento calcolato dal GME (Gestore dei Mercati Energetici, ndr) in continuità con il calcolo del prezzo unico nazionale”.

Come potrebbe cambiare il mercato dell’energia elettrica in Italia

Malgrado il superamento del meccanismo di formazione del prezzo incardinato al PUN, il costo dell’energia elettrica inizialmente non subirà particolari variazioni tra le zone individuate dalla normativa (Nord, Centro-Nord, Centro-Sud, Sud, Calabria, Sicilia e Sardegna), in virtù della perequazione prevista dall’ARERA.

È lecito chiedersi, però, quali potrebbero gli effetti sulle dinamiche di mercato. In generale, il nuovo meccanismo favorirà la trasparenza, in quanto maggiormente legato alla conformazione dei contesti locali. In tal senso, potrebbero trarne vantaggio i consumatori residenti nelle aree più efficienti e contraddistinte da un più ampio impiego di fonti rinnovabili nella produzione di energia elettrica. Più in generale, il passaggio al PUN Index GME tenderà a rendere il sistema distributivo più efficiente attraverso una gestione ottimizzata delle risorse energetiche.

In una prospettiva a lungo termine, invece, potrebbe fungere da stimolo per lo sviluppo locale di tecnologie e soluzioni per incrementare la produzione di energia green, nonché per un maggior bilanciamento tra la localizzazione di domanda e offerta di alternative sostenibili per la copertura del fabbisogno energetico. Si registrano, da questo punto di vista , gli ingenti investimenti (oltre 23 miliardi di euro) destinati al Piano di Sviluppo della rete elettrica nazionale appannaggio del Gruppo Terna, il cui obiettivo sarà “favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili e incrementare la capacità di trasporto della rete”.

Un modello innovativo di fornitura: la proposta di Reset Energia

I recenti sviluppi normativi del settore energetico avranno inevitabilmente riflessi tangibili anche dal punto di vista commerciale, influenzando le proposte formulate dagli operatori del libero mercato. Non è difficile immaginare, in un contesto piuttosto dinamico e competitivo, come l’attenzione dei consumatori sarà rivolta sempre più alla trasparenza e alla possibilità di ottimizzare le spese energetiche mediante un utilizzo più attento delle proprie risorse.

Coniugare sostenibilità e convenienza è l’obiettivo che si pone Reset, un nuovo fornitore di energia elettrica che si appresta a fare il proprio debutto sul mercato italiano. In che modo? Mediante un modello di fornitura innovativo, in grado di rendere il risparmio e il consumo responsabile parte integrante di un processo dinamico e attivo, che coinvolge direttamente il consumatore finale.

Quella di Reset è una realtà estremamente giovane, nata attorno ad una community online di utenti attivi, presente su Facebook e altre piattaforme ma sviluppatasi principalmente su Instagram; sul profilo ufficiale di Reset Energia è possibile già trovare numerosi contenuti ‘a tema’, con spunti utili per utilizzare in maniera più efficiente gli elettrodomestici e ridurre i costi dell’energia elettrica in bolletta.

Come già accennato, l’azienda proporrà un modello di fornitura innovativo, improntato alla trasparenza su costi e tariffe; l’offerta di Reset, infatti, sarà costituita da un abbonamento a canone mensile fisso, strutturato su più fasce di consumo. Anche l’energia consumata in eccedenza rispetto alla fascia scelta sarà fatturata ad un prezzo fisso, in quanto già comprensivo di tasse e altri oneri.

Al contempo, nel caso in cui il consumo non dovesse raggiungere la soglia associata alla fascia scelta dal cliente, Reset promette che nelle versioni successive del suo prodotto vi saranno vantaggi concreti, apprezzabili sul canone mensile in bolletta. In tal modo, il fornitore si propone di incentivare un consumo più responsabile dell’energia elettrica, integrando sostenibilità economica ed ambientale.

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Per questo, verrà implementata e messa a disposizione degli utenti anche un’apposita app per smartphone, che consentirà ai clienti di tenere sotto controllo in tempo quasi reale i propri consumi, così da valutare quali sono i margini per un eventuale sforamento della fascia di fatturazione, grazie alle proiezioni di spesa. In aggiunta, l’app sarà in grado di inviare notifiche ‘intelligenti’ con consigli e suggerimenti per ottimizzare l’utilizzo dell’energia elettrica e ridurre al minimo gli sprechi.

Inoltre, in linea con i propri obiettivi di sostenibilità, Reset fornirà energia elettrica 100% green, proveniente interamente da fonti rinnovabili certificate. L’approdo sul mercato italiano, con un’offerta rivolta inizialmente soltanto a clienti privati, è previsto per la metà del 2025, ma è già possibile iscriversi in lista d’attesa attraverso i canali social della community di Reset.

Gli utenti avranno quindi ben presto a disposizione un’alternativa innovativa ai tradizionali modelli di fornitura, ovvero quelli basati principalmente sulla tariffazione al consumo (legata alle fasce orarie individuate dall’ARERA) o sui prezzi fissi applicati alla sola componente energia (al netto, quindi, dei costi di gestione, degli oneri di sistema e dell’IVA). Attraverso un approccio più diretto, che offrirà al consumatore la possibilità di conoscere fin da subito i costi complessivi della fornitura e scegliere l’opzione più aderente alle proprie esigenze, il modello Reset Energia si preannuncia non soltanto innovativo, ma sensibile ai moderni sviluppi del mercato.

Nel 2024, a tal riguardo, secondo i dati ARERA (l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), “il 63% dei clienti del campione in uscita dalla Maggior tutela hanno scelto un’offerta di mercato libero con struttura di prezzo fisso”; inoltre, “il 71,4% dei clienti del campione che hanno rinegoziato offerte nel mercato libero col proprio fornitore hanno scelto un’offerta a prezzo fisso”.

I dati rappresentano una netta inversione di tendenza rispetto al 2023, quando – in regime di mercato tutelato – la stragrande maggioranza dei consumatori aveva preferito offerte a prezzo variabile, anche in concomitanza con il passaggio ad un altro fornitore. Infine, sottolinea l’ARERA, “nel 2024 meno del 5% degli utenti che ha cambiato fornitore ha scelto l’opzione più vantaggiosa”. In uno scenario di questo tipo, il modello di fornitura proposto da Reset si pone l’obiettivo di intercettare le nuove dinamiche di consumo e, al contempo, favorire un atteggiamento sempre più responsabile verso il dispendio delle risorse energetiche, in funzione di un progressivo ridimensionamento del relativo impatto ambientale.

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