Memoji su Whatsapp e Telegram: cosa sono e come funzionano gli adesivi personalizzati di iPhone
Le Memoji, cioè le emoji personalizzate di iOS, diventano adesivi e possono essere inviate in chat come Whatsapp e Telegram
Memoji anche su Whatsapp e Telegram: cosa sono e come funzionano gli adesivi di iPhone
Negli ultimi tempi avrete tutti notato che gli amici dotati di iPhone hanno iniziato a inviare le Memoji, cioè le emoji personalizzate che somigliano all’utente che le crea, anche in chat come Whatsapp e Telegram. Con iOS 13, l’ultimo aggiornamento del sistema operativo Apple arrivato dopo il lancio dei nuovi iPhone, è stato infatti esteso l’utilizzo delle Memoji anche ad applicazioni terze.
Se all’inizio, dunque, le versioni virtuali di noi stessi erano utilizzabili solo nell’universo Apple, adesso sono arrivate anche su Whatsapp e Telegram. Per l’invidia di tutti gli utenti Android che, invece, non hanno la possibilità di realizzare delle proprie Memoji, se non con degli escamotage.
Per poter essere inviate via chat, le Memoji di iOS si trasformano in sticker, quindi in adesivi, che possono essere dunque inoltrati su tutti gli altri tipi di dispositivo. Se le Memoji classiche in 3D sono disponibili solo per chi possiede uno dei modelli più recenti di iPhone (dall’X e dall’XR in poi), gli sticker invece possono essere creati anche con i modelli che vanno dal 6S in poi.
Memoji, cosa sono e come funzionano
Le Memoji sono state presentate da Apple nel 2018, nel corso del Worldwide Developer Conference (WWDC) a San Jose, in California. Si tratta, come già anticipato, di riproduzioni animate delle fattezze dell’utente, che crea un avatar di se stesso impostando alcuni parametri (colore della pelle, capelli e accessori) e sfruttando la tecnologia Face ID dei dispositivi della Mela morsicata.
In origine erano utilizzabili per creare video (o in tempo reale su FaceTime) sfruttando una serie di creature già pre-impostate che permettevano all’utente di parlare e muoversi trasformandosi, ad esempio, in un topo, in una giraffa o in una scimmia.
Con la versione sticker, però, gli adesivi delle Memoji non hanno bisogno di sfruttare la True Depth Camera degli ultimi iPhone, ma necessitano soltanto del chip A9. Quello appunto che montano tutti i modelli dal 6S in poi.
Per creare una Memoji personalizzata, con iOS 13, vi basta dunque accedere a iMessage, cliccare sull’icona con la faccina e poi sul menu con i tre puntini. Una volta selezionata “nuova Memoji”, inizierà la procedura di creazione del vostro avatar (con la possibilità di personalizzare colore della carnagione, capelli, occhi e altro).
Una volta creata la vostra Memoji, utilizzabile come video tra dispositivi Apple, il vostro iPhone creerà anche un pacchetto di adesivi Memoji statici, basati sulle emoji già esistenti (il sorriso, il bacio, il pianto, eccetera) da inviare via chat, come Whatsapp e Telegram.
Memoji su Whatsapp e Telegram
Così, una volta create le vostre Memoji personalizzate statiche, vi basterà aprire le classiche emoji della vostra conversazione. Vedrete che, accanto alle classiche faccine, troverete anche le miniature del vostro avatar, da inviare sotto forma di adesivo.
Potete anche aggiungerne di nuove in ogni momento, cliccando sull’icona con i tre puntini e poi su quella a forma di +. Creerete così moltissime versioni di voi stessi, impegnati a riprodurre quasi tutte le faccine del catalogo di Whatsapp e Telegram.
Memoji su Android
Veniamo adesso alla domanda che si fanno tutti gli utenti non in possesso di iPhone o di un altro dispositivo Apple: esistono le Memoji per Android? La risposta, al momento, è no. Non esistono le stesse identiche Memoji di iOS anche su Android, ed è ovvio che sia così, visto che i due mondi sono in eterna competizione.
Tuttavia, esistono delle app (prodotte da sviluppatori terzi e non da Samsung, Huawei e via dicendo) che permettono di creare degli avatar, anche sotto forma di adesivi, molto simili a quelli di iPhone, anche se con una minor ricchezza di alternative.
Inoltre, esistono funzioni come Ar Emoji di Samsung e Bitmoji per tutti i dispositivi Android che permettono di fare una cosa simile. Ma il risultato, purtroppo, non è minimamente paragonabile a quello di Apple.