Lo Smart City Tour di Huawei arriva a Roma: ecco le città intelligenti del futuro. Con un occhio alla guerra commerciale Usa-Cina
Huawei presenta progetti e idee di città del futuro, grazie all'intelligenza artificiale e al 5G. Il CEO Thomas Miao: "Nessuna preoccupazione per il blocco Usa"
Smart City Tour, Huawei presenta a Roma le città intelligenti del futuro
In un periodo in cui Cina e Stati Uniti hanno concentrato soprattutto sulla tecnologia la loro guerra commerciale, Huawei non ci sta a perdere fette di mercato in Europa: per questo, il colosso cinese degli smartphone e delle telecomunicazioni ha lanciato in Italia il suo Smart City Tour. Un evento itinerante arrivato anche a Roma, dopo aver toccato Milano, Torino e Genova (e nei prossimi giorni Bari, Matera e Cagliari), per far conoscere alle imprese, alle amministrazioni locali e ai cittadini quella che sarà la città intelligente del futuro.
Una città che non potrà prescindere da una delle tecnologie più discusse degli ultimi anni, quel 5G di cui l’Italia si è fatta da tempo promotrice con alcuni progetti pilota – diventando uno dei Paesi europei ad aver compiuto i maggiori passi avanti – nonostante il grande ritardo nel processo di digitalizzazione attestato dall’ultimo rapporto Desi (Digital Economy and Society Index).
Nella tappa di Roma, Huawei ha presentato una serie di idee (prototipi, applicazioni, strumenti) che, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, potranno dare un servizio al cittadino del futuro, sempre più connesso, ma anche uno slancio all’economia.
All’evento era presente anche il CEO di Huawei Italia, Thomas Miao, che ha voluto rassicurare gli investitori e i consumatori, allarmati dalla “nuova guerra fredda” tra gli Stati Uniti e la Cina. Nonostante il presidente americano, Donald Trump, abbia inserito Huawei nella lista nera del commercio (che limita per l’azienda cinese gli acquisti di componenti da aziende americane), il colosso delle telecomunicazioni si dice infatti ottimista per gli investimenti futuri: “Siamo qui in Italia da 15 anni, anni molto positivi durante i quali abbiamo creato lavoro. Siamo molto contenti di stare qui e investire e saremo qui per altri 15 anni almeno. Il clima non ci preoccupa, l’Italia è un paese aperto e collaborativo”, ha dichiarato Miao.
Huawei Smart City Tour a Roma, presentato un White Paper sulle città del futuro
In occasione della quarta tappa del suo Smart City Tour, Huawei ha presentato il suo White Paper sulle città intelligenti del futuro, realizzato in collaborazione con EY. Un documento che sottolinea l’urgenza, per l’Italia, di digitalizzarsi ed essere più connessa attraverso sette direttrici diverse: public utilities, smart tourism, smart healthcare, smart transport, smart port, smart building, smart education.
In Italia, del resto, secondo quanto riportato da Huawei il processo di digitalizzazione va molto a rilento, anche e soprattutto a causa della difficoltà a mettere d’accordo tutti gli attori coinvolti, dalle aziende alle amministrazioni locali. Anche per questo motivo Huawei ha lanciato l’idea di creare una “Smart City Alliance”, per riunire tutti gli investitori e i potenziali attori che potrebbero rendere possibile la nascita della città del futuro.
“Ovviamente – ha precisato il SEO di Huawei Italia Thomas Miao – per rendere possibili le smart city servirà un ingente investimento iniziale e poi un programma a lungo termine. Per questo stiamo prendendo contatto con i primi potenziali partner. Faremo leva sulla nostra strategia in materia e sulla grande esperienza che abbiamo maturato in oltre 160 progetti di Smart City in tutto il mondo”.
Huawei Smart City Tour a Roma, le idee presentate
Sono tante le idee presentate da Huawei nella sua tappa a Roma. Una serie di strumenti, alcuni ancora prototipi, altri già in sperimentazione al CRS4 (Centro Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna) di Cagliari, dove Huawei ha investito dal 2016 ben 17 milioni di euro aprendo un Joint Innovation Center che mette a punto i servizi per le smart city del futuro.
Si va dalle soluzioni di illuminazione intelligente (lampioni che tramite sensori e telecamere gestiscono la luce garantendo grandi risparmi energetici) fino a sistemi di rilevazione dello stato di strade e autostrade durante i temporali. Molte anche le idee per i servizi relativi allo Smart Tourism, il ramo che si interessa di migliorare l’esperienza del viaggiatore nei vari sistemi di trasporto.
Tra gli strumenti più apprezzati c’è Rainapp,un dispositivo IoT che si occupa di dare assistenza alle amministrazioni locali sui fenomeni di allagamento urbano. Sia in fase di prevenzione che in fase di intervento.
Come funziona? Si tratta di sensori, alimentati da semplici batterie stilo e connessi al cloud, che si inseriscono tra le grate dei tombini e dei canali che servono a far defluire l’acqua piovana a bordo della carreggiata. In qualsiasi momento, le amministrazioni locali possono così monitorare in tempo reale lo stato dei tombini, il livello di detriti accumulati e la quantità di acqua in essi contenuta.
Un modo per capire, durante i temporali, quali tombini liberare per primi e, in tempi normali, quali necessitano una manutenzione più urgente. Gli stessi sensori, inoltre, rilevano anche la quantità di sostanze inquinanti contenute nella pioggia.
Huawei Smart City Tour a Roma, il tema della guerra commerciale Usa-Cina
Nonostante il tema centrale fosse quello delle città intelligenti, durante l’intero Huawei Smart City Tour il discorso di sottofondo è stato perennemente legato alla politica internazionale e alla nuova “guerra del 5G” scoppiata tra Stati Uniti e Cina. Come ben risaputo, infatti, Donald Trump ha spinto per inserire Huawei e Zte (l’altro colosso delle telecomunicazioni cinese) nella lista nera, penalizzando gli scambi commerciali e gli acquisti di componenti americane da parte di queste aziende.
Il tour di Huawei in Italia, inoltre, è stato curiosamente coincidente con la visita nel nostro paese del segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, che ha incontrato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il premier Giuseppe Conte. “Non credo che il 5G – ha dichiarato Pompeo in un’intervista al direttore de La Stampa, Maurizio Molinari – metta a rischio l’alleanza atlantica. Sulla tecnologia cinese la vediamo così: ogni singola informazione che attraversa le loro reti è a rischio perché controllata dal partito comunista cinese e questo crea delle situazioni di rischio uniche. Assistiamo a forme di stretta cooperazione fra le aziende cinesi e il governo. Chiediamo a ogni nazione di prendere la propria decisione sovrana, Italia inclusa, ma tenendo gli occhi aperti sui rischi di sicurezza”.
Una richiesta a cui Luigi Di Maio ha risposto esaltando il meccanismo del Golden Power sul 5G, ovvero la possibilità del governo di porre il veto agli investimenti dei paesi extra-europei nel nostro paese, su indicazione di un comitato che verifica l’affidabilità e l’invasività di quelle infrastrutture strategiche.
Una soluzione che, tutto sommato, secondo quanto raccolto da Agi, piace e mette d’accordo investitori ed esperti: il governo che si fa garante del perimetro di sicurezza cibernetica nazionale, decidendo quali tecnologie violano tale sicurezza e quali invece migliorano la vita di cittadini e operatori pur rimanendo nei limiti delle regole.