Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:30
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Home » Tecnologia

Google abbandona l’impegno di non ricorrere all’IA per sviluppare armi

Immagine di copertina
L'amministratore delegato di Google, Sundar Pichai. Credit: ZUMAPRESS.com / AGF

Il colosso di Mountain View si è giustificato con la necessità di sostenere la sicurezza nazionale delle "democrazie"

Alphabet, la società madre di Google, ha abbandonato la promessa di non ricorrere all’intelligenza artificiale (IA) per sviluppare sistemi d’arma o di sorveglianza, giustificandosi con la necessità di sostenere la sicurezza nazionale delle “democrazie”.

“C’è una competizione globale in atto per la leadership nel settore dell’intelligenza artificiale (IA) nel quadro di un panorama geopolitico sempre più complesso”, si legge in un post pubblicato dall’a.d. di Google DeepMind, Demis Hassabis, e dal vicepresidente senior per le nuove tecnologie, James Manyika, sulla pagina web dedicata dall’azienda ai principi guida dell’intelligenza artificiale. “Crediamo che le democrazie dovrebbero guidare lo sviluppo dell’IA, basandosi su valori fondamentali come libertà, uguaglianza e rispetto dei diritti umani”.

La mossa sconfessa una decisione annunciata nel 2018 dal colosso di Mountain View attraverso un post simile pubblicato dall’amministratore delegato Sundar Pichai, secondo cui la società “non avrebbe perseguito” applicazioni intelligenti che “causino o possano provocare danni”, impegnandosi specificamente a non sviluppare l’intelligenza artificiale da applicare in “armi o altre tecnologie il cui scopo principale o implementazione è quello di causare o facilitare direttamente lesioni alle persone”. Google, spiegò allora Pichai, non avrebbe sviluppato “tecnologie che raccolgono o utilizzano informazioni a scopo di sorveglianza, violando le norme accettate a livello internazionale”.

Oggi invece il colosso statunitense ha cambiato idea in toto. “Crediamo che aziende, governi e organizzazioni che condividono questi valori dovrebbero lavorare insieme per creare un’intelligenza artificiale che protegga le persone, promuova la crescita globale e supporti la sicurezza nazionale”, si legge nel post firmato da Hassabis e Manyika.

I principi guida di Google sull’intelligenza artificiale si concentreranno, dunque, su tre principi fondamentali, tra cui “innovazione audace”, che mira ad “assistere, potenziare e ispirare le persone in quasi tutti i campi dell’attività umana” e ad affrontare le più grandi sfide dell’umanità; “sviluppo e distribuzione responsabili”, che significa perseguire l’intelligenza artificiale in modo responsabile durante l’intero ciclo di vita di un sistema; e “progresso collaborativo”, che si concentra sull’incentivare “gli altri a sfruttare positivamente l’intelligenza artificiale”.

“Sono molto contento che Google abbia cambiato posizione”, ha commentato Andrew Ng, fondatore ed ex direttore di Google Brain, nel corso di un’intervista concessa al portale TechCrunch durante la Military Veteran Startup Conference tenuta il 6 febbraio scorso a San Francisco. “Come diavolo può un’azienda americana rifiutarsi di aiutare il nostro personale in servizio che è là fuori, a combattere per noi?”. La vera chiave per la sicurezza americana, ha aggiunto Ng, è garantire che l’America possa competere con la Cina a livello tecnologico. I droni dotati di IA, ha osservato l’ex dirigente di Google, finiranno per “rivoluzionare completamente il campo di battaglia”. Sembra pensarla così anche il predecessore di Pichai, l’ex a.d. di Google Eric Schmidt che passa le sue giornate a Washington come lobbista per la sua nuova azienda, White Stork, in gara per fornire al Pentagono proprio droni dotati di intelligenza artificiale.

Ma il colosso di Mountain View pare essersi già impegnato nello sviluppo di applicazioni intelligenti usate in ambito militare. Secondo alcuni documenti interni di Google pubblicati lo scorso mese dal quotidiano statunitense The Washington Post, l’azienda avrebbe collaborato con l’esercito israeliano subito dopo l’invasione terrestre della Striscia di Gaza, nella corsa per superare Amazon nella fornitura di servizi di intelligenza artificiale. In particolare, nelle settimane successive agli attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele del 7 ottobre 2023, i dipendenti della divisione cloud di Google avrebbero collaborato direttamente con le forze armate israeliane (Idf), nonostante l’azienda abbia sempre dichiarato sia al pubblico sia ai propri dipendenti che collaborava solo con enti governativi civili.

Non solo. Negli ultimi anni, insieme ad Amazon, Google è finita al centro delle polemiche per i contratti sottoscritti con il governo di Israele nel quadro del cosiddetto “Project Nimbus” attraverso cui le due aziende fornirebbero servizi di cloud computing ai militari di Tel Aviv. L’anno scorso i dipendenti di entrambi i provider hanno organizzato una serie di sit-in per protesta. Un messaggio evidentemente ignorato da Mountain View.

Ti potrebbe interessare
Ambiente / Internet realmente sostenibile: il progetto italiano della fibra di Ehiweb
Tecnologia / X non è raggiungibile né da app né da desktop
Tecnologia / Graphite, Pegasus e i suoi “fratelli”: ecco come proteggere la nostra privacy contro gli spyware
Ti potrebbe interessare
Ambiente / Internet realmente sostenibile: il progetto italiano della fibra di Ehiweb
Tecnologia / X non è raggiungibile né da app né da desktop
Tecnologia / Graphite, Pegasus e i suoi “fratelli”: ecco come proteggere la nostra privacy contro gli spyware
Tecnologia / WhatsApp down, perché l'app di messaggistica non funziona
Economia / Elon Musk vuole anche ChatGPT ma l’a.d. di OpenAI lo gela
Ambiente / Universo dell’auto: quali sono le tendenze del futuro nel 2025?
Tecnologia / Meta rinuncia al fact-checking e adotta un sistema simile alla piattaforma X di Elon Musk
Tecnologia / Trump nomina David Sacks zar dell’intelligenza artificiale e delle criptovalute: un passo coraggioso nella politica tecnologica
Tecnologia / Dal 1° gennaio 2025 WhatsApp non funzionerà più su 19 modelli di smartphone: ecco quali
Tecnologia / Facebook, WhatsApp e Instagram down: le app di Meta non funzionano