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Vuelta Espana 2023: la domenica è sempre farsa

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Vuelta Espana 2023: la domenica è sempre farsa

Il tedesco Lennard Kämna (Bora Hansgrohe) ha vinto la nona tappa della 78ma Vuelta a Espana con partenza da Cartagena e arrivo in vetta al Collado de la Cruz de Caravaca attraverso 185 chilometri mai pianeggianti. Con questo successo il teutonico, già vincitore al Tour de France nel 2020 a Villard de Lans e al Giro d’Italia l’anno scorso sull”Etna, è entrato nell’esclusivo club di coloro che hanno conquistato almeno una frazione in tutti i tre grandi giri. Alla piazza d’onore, distanziato di 13”, si è classificato il piemontese Matteo Sobrero (Jayco AlUla) che ha preceduto l’australiano Chris Hamilton (Team DSM – Firmenech) giunto terzo a 1’12”. In realtà, l’ordine d’arrivo ha un valore del tutto didascalico in quanto, ripetendo la ridicola situazione d’una settimana fa a Barcellona, la giuria, nel momento in cui i corridori si trovavano ai meno 20 dal traguardo, ha preso la decisione di neutralizzare la gara a 2.050 metri dall’arrivo a causa d’un tratto fangoso presente ai meno 100 dallo striscione finale, ritenuto troppo pericoloso. Resta immutata nelle posizioni di vertice la classifica generale con lo statunitense Sepp Kuss (Jumbo Visma) che porta la maglia roja al primo riposo con un vantaggio di 43” sullo spagnolo Marc Soler (UAE Team Emirates) con il giovane francese Lenny Martinez (Groupama FDJ) terzo a 1’02”.

Le fasi iniziali di corsa erano animate dal vento che causava una frantumazione del gruppo. In realtà, si trattava d’un attacco da parte della Jumbo Visma che, su 12 uomini in avanscoperta, ne aveva ben sei, a cominciare dai tre tenori. In aggiunta, la presenza di Remco Evenepoel (Lotto Soudal) tra i battistrada dava ancora maggiore impulso al tentativo che, dopo 30 chilometri, vedeva gli attaccanti sfiorare il minuto di vantaggio. Sotto l’impulso di Movistar e UAE, il gap veniva chiuso dopo 60 chilometri. Poco dopo prendeva corpo la fuga che avrebbe caratterizzato la giornata, composta da otto corridori: l’eritreo Amanuel Ghebreigzabhier (LidlTrek), l’ecuadoriano Jonathan Caicedo (EF Education EasyPost), gli spagnoli Ruben Fernandez (Cofidis), Jon Barrenetxea (Caja Rural Seguros) e Daniel Navarro (Burgos BH), oltre ai già menzionati Kämna, Sobrero e Hamilton. Il gruppo si disinteressava al punto che a 90 chilometri dal traguardo il margine degli attaccanti raggiungeva i sette minuti. La creazione d’un nuovo ventaglio, generato da Evenepoel che schierava la squadra davanti a tirare, provocava un’accelerazione con conseguente dimezzamento del margine nel breve spazio di 15 chilometri. Il ricompattamento dei migliori ai meno 50, con il vantaggio, nel frattempo, sceso ulteriormente a tre minuti, provocava un rallentamento tra gli uomini di classifica, restringendo definitivamente la battaglia per la vittoria di giornata ai fuggitivi.

Poco prima dell’imbocco dell’ascesa finale, l’Alto Caravaca da la Cruz, arrivava la grottesca notizia del congelamento anticipato delle ostilità. Incuranti di ciò, gli attaccanti prendevano di petto l’ascesa. Era Hamilton a rompere gli indugi seguito da Sobrero. Lo scatto buono, tuttavia, lo produceva Kämna che faceva valere la sua netta superiorità come scalatore per andare a completare un tris storico. Dietro, i big si limitavano a qualche scatto prima della neutralizzazione, con Primoz Roglic (Jumbo Visma) che guadagnava qualche secondo, per poi percorrere gli ultimi due chilometri, privi di valore, ad andatura turistica.

Domani la Vuelta vivrà il suo primo giorno di riposo. La carovana si trasferirà a Valladolid dove martedì la corsa riprenderà con l’unica cronometro individuale di questa edizione. Saranno 25 chilometri con partenza e arrivo nella città castigliana, comprendenti una breve salita all’inizio ma sostanzialmente cuciti su misura per gli specialisti contro il tempo. Dopo l’emozionante sfida iridata del mese scorso in Scozia, Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) potrà cercare la rivincita su Evenepoel.

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