Vuelta Espana 2023: Herrada vince, tregua tra i big
Lo spagnolo Jesus Herrada (Cofidis) ha vinto l’undecima tappa della 78ma Vuelta a Espana che portava i corridori attraverso 163 chilometri da Lerma al traguardo di La Laguna Negra sopra Vinuesa. Il due volte campione di Spagna ha così conquistato il suo terzo successo parziale in carriera nella corsa di casa, aggiungendo oggi anche la conquista della maglia a pois di leader della classifica degli scalatori. Alle spalle del vincitore, distanziato di 3”, si è piazzato il francese Romain Gregoire (Groupama FDJ) che ha preceduto il conquistatore della tappa di Barcellona, il danese Andreas Kron (Lotto Dstny), terzo a 13”. Resta immutata la classifica generale con lo statunitense Sepp Kuss (Jumbo Visma) in maglia roja con un vantaggio di 26” sullo spagnolo Marc Soler (UAE Team Emirates). Il belga Remco Evenepoel (Soudal Quickstep) conserva la terza posizione a 1’09”, seguito dallo sloveno Primoz Roglic (Jumbo Visma), quarto a 1’36”, con il giovane francese Lenny Martinez (Groupama FDJ) quinto a 2’02”.
La frazione odierna è stata decisamente al di sotto delle aspettative con gli uomini di classifica che hanno stretto un tacito patto di non belligeranza dopo le fatiche della cronometro di ieri. Così, dopo la solita prima ora corsa a ritmo molto elevato, 48 kmh, è uscita fuori una fuga di ben 26 corridori che aveva nel duo della Ineos Grenadiers, Filippo Ganna e Geraint Thomas, i componenti più illustri. Il margine sul gruppo non si dilatava subito ma continuava a salire costantemente raggiungendo il suo apice, sei minuti, ai meno 10 dall’arrivo. L’imbocco dell’erta finale, a 6.500 metri dal traguardo, dava il via a uno spettacolare forcing di Ganna che, imponendo un’andatura sostenuta, nello spazio di cinque chilometri riduceva il plotoncino a otto componenti. A un chilometro e mezzo dallo striscione finale, in coincidenza con l’inizio della pendenza in doppie cifre, partiva Jonathan Caicedo (EF Education Post). Il conquistatore dell’Etna nel Giro autunnale del 2020 sembrava avere partita vinta ma non aveva fatto i conti con gli ultimi durissimi 500 metri. Al contrario, Herrada faceva uso della sua grande esperienza, partendo sotto il triangolo rosso dell’ultimo chilometro e saltando l’ecuadoriano ai meno 200. Dietro il gruppo emulava quanto successo sul Gran Sasso al Giro arrivando con cinque minuti di ritardo senza darsi battaglia.
Domani sarà la volta della dodicesima tappa, finalmente dedicata ai velocisti. Si partirà da Olvega per arrivare, dopo 150 chilometri, a Zaragoza. La frazione, oltre a essere breve, non prevede GPM, anche se i corridori, a metà percorso, incontreranno qualche dentello prima della discesa finale verso il capoluogo dell’Aragona, teatro d’una probabile volata generale di gruppo.