Vuelta Espana 2023: e venne il giorno del terzo tenore
Lo statunitense Sepp Kuss (Jumbo Visma) ha vinto la sesta tappa della 78ma Vuelta a Espana che si dipanava attraverso 183 chilometri da La Vall d’Uixo al Poco del Buitre. Il corridore di Durango ha preceduto di 26” sul traguardo, posto accanto all’Observatorio Astrofisico de Javalambre, il ventenne francese Lenny Martinez (Groupama FDJ) con un altro transalpino, il veterano Romain Bardet (Team DSM Firmenich), che ha guadagnato la terza moneta, staccato di 31”. La classifica generale esce fortemente rivoluzionata da questa frazione. In maglia roja, infatti, è salito Martinez che è così diventato il più giovane leader nella storia della corsa spagnola, togliendo questo primato al leggendario Miguel Indurain. Alle spalle del campioncino di Cannes, distanziato di soli 10”, c’è il vincitore odierno, Kuss, con lo spagnolo Marc Soler, terzo a 51”. I principali favoriti, raccolti in un fazzoletto di pochi secondi, sono distanziati tre minuti dal vertice della graduatoria.
La tappa odierna ha tenuto fede alle attese. Una partenza caotica ha registrato l’altissima media di 40 kmh nella prima ora, a dispetto della strada in salita. Dopo 60 chilometri, al termine della discesa del primo GPM di giornata, il Puerto De Arenillas, si formava in testa un plotone di 42 corridori comprendente nomi decisamente interessanti quali, Martinez, terzo in classifica generale, Kuss, in compagnia di ben tre compagni della Jumbo, e il basco Mikel Landa (Bahrain Victorious). Rapidamente i battistrada guadagnavano quattro minuti e mezzo sul gruppo dei grandi favoriti. La seconda asperità, l’Alto Fuente de Rubielos, scremava i fuggitivi riducendone il numero a 19 che, però, portavano il loro vantaggio sul gruppo della maglia roja a 5’19”. Ai meno 80 dal traguardo il margine saliva a sette minuti. Si stavano creando le condizioni per la classica fuga bidone. Sotto l’azione della Lotto Soudal il vantaggio scendeva a cinque minuti a 50 chilometri dal traguardo e poi, ulteriormente a 3’53” ai meno 11, all’inizio dell’ascesa finale.
Il prezzo pagato dalla maglia roja era, tuttavia, altissimo posto che il Wolfpack, nell’inseguimento, si era disintegrato per strada. Intanto, nel gruppo dei battistrada, la Groupama prendeva in mano la situazione schierando davanti Rudy Molard. A cinque chilometri dall’arrivo, davanti, partivano Bardet, Kuss e Martinez mentre, dietro, Roglic e Vingegaard inscenevano una versione iberica del Trofeo Baracchi, mandando in crisi Evenepoel. A 2.000 metri dallo striscione finale Sepp salutava i due francesi, involandosi verso la vittoria. Remco, intanto, dopo un primo momento di sbandamento, ritrovava il suo passo, limitando a mezzo minuto il deficit dal duo Jumbo. Martinez, con un piccolo recupero nell’ultimo chilometro, riusciva a prendere la maglia roja anche se è forte, oltreché legittimo, il sospetto che la Jumbo possa aver evitato volutamente di conquistare il simbolo del comando.
Domani, per la terza volta in quattro giorni, la corsa tornerà sul mare. La settima tappa da Utel a Oliva misurerà 201 chilometri ma sarà una delle più facili di questa edizione della Vuelta, destinata a meno di clamorose sorprese a una volata di gruppo. La corsa, sempre tendendo in discesa, sarà mossa per i primi 114 chilometri. Poi, una volta superata Valencia, la planimetria assumerà la conformazione d’un tavolo da biliardo. Considerando le difficoltà che aspettano i corridori nel fine settimana, potrebbe essere una giornata di riposo mascherato.