Vuelta 2022: quando il diavolo ci mette lo zampino
Il danese Mads Pedersen (Trek Segafredo) ha vinto in volata la sedicesima tappa della 77ma Vuelta Espana che portava i corridori da da Sanlucar a Tomares, lungo 189 chilometri pianeggianti. La maglia verde con questa vittoria ha blindato il successo a Madrid nella classifica a punti. Alle sue spalle si sono piazzati, nell’ordine, il tedesco Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) e l’olandese Danny Van Poppel (Bora Hansgrohe).
Fino a 2.700 metri dallo striscione del traguardo lo svolgimento della corsa avrebbe suggerito far scorrere in sottofondo l’audio della famosa canzone di Franco Califano “Tutto il resto è noia.” La solita fuga di giornata di due corridori militanti nelle squadre spagnole invitate dagli organizzatori, Ander Okamika (Burgos BH) e Luis Angel Maté (Euskaltel Euskadi), assolveva la funzione dei comprimari d’avanspettacolo nell’attesa dell’unico evento spendibile di giornata: la volata finale. Poi, nello spazio di mezzo minuto, arrivava il doppio colpo di scena. Primoz Roglic (Jumbo Visma) partiva a sorpresa, approfittando d’un briciolo di pendenza. Remco Evenepoel (Quick Step Alpha Vinyl) in maglia roja, colto in contropiede, non gli andava dietro. A seguire il campione di Trbovlje era, invece, Ackermann, imitato da Pedersen, Van Poppel e l’inglese Alfred Wright (Bahrain Victorious). Dietro, intanto, Evenepoel forava rimanendo a lungo appiedato per il tardivo arrivo della sua ammiraglia.
Trovandosi la corsa negli ultimi tre chilometri, in cui vige il regime di neutralizzazione, l’incidente non dovrebbe comportare conseguenze cronometriche per il leader della corsa. Roglic, davanti, continuava a tirare, ignaro della foratura del suo rivale fiammingo. Arrivato ai duecento metri, lo sloveno si scansava, quasi a far passare i tre sprinter che si disputavano la vittoria di giornata, per, poi, tentare di riaccodarsi affiancandosi a Wright, anche lui ormai fuori dai giochi per il successo. Non è chiaro se il campione olimpico a cronometro ed il londinese si siano effettivamente toccati in questo frangente. Roglic, comunque, finiva a terra all’altezza del cartello che indicava 75 metri all’arrivo. Si rialzava prontamente, spingendo la bicicletta a piedi fino al traguardo che tagliava con 48” di ritardo dal vincitore. Evenepoel, per parte sua, arrivava sorridente a 3’23”. La giuria ha accreditato a Roglic un guadagno in graduatoria di otto secondi su Evenepoel, venendo allo sloveno assegnato il tempo del vincitore, mentre alla maglia roja sarebbe stato attribuito quello del primo gruppo inseguitore. Se così fosse, la classifica generale vedrebbe il millennial fiammingo conservare sullo sloveno 1’26” di vantaggio con lo spagnolo Enric Mas (Team Movisar) sempre terzo a 2’01”. Detto ciò, saranno da accertare le condizioni in corsa di Primoz, rimasto a lungo sdraiato per terra dopo l’arrivo con un ginocchio sanguinante.
La frazione di domani, la diciassettesima della Vuelta Espana 2022, viaggerà attraverso 162 chilometri, da Aracena a Monasterio de Tentudia. Laddove i saliscendi saranno continui, solo gli ultimi dieci chilometri potranno dar luogo ad una battaglia tra gli uomini di classifica anche se la pendenza dell’ascesa finale, mai superiore al 7%, renderà difficile una selezione drastica.