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Vuelta 2019: un giorno da leone per il figlio d’arte

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Vuelta 2019: un giorno da leone per il figlio d’arte | Vincitore seconda tappa

VUELTA 2019 SECONDA TAPPA – Nicolas Roche, ormai 35enne, ha vissuto una carriera mediocre nel ricordo del magico 1987 in cui suo padre Stephen vinse Giro, Tour e Mondiale. Oggi sul traguardo di Calpe, al termine di una tappa anarchica e garibaldina, ha avuto la soddisfazione per la seconda volta in carriera di vestire la maglia roja che già aveva indossato per un solo giorno cinque anni fa.

Procediamo con ordine. Sull’Alto de Puig Llorenca, a 20 km dall’arrivo, la Movistar scatena l’inferno con i sue due capitani, Quintana e Valverde che vanno all’attacco. Si accodano Aru, Nieve, Roche, Roglic ed Uran mentre cede Valverde che resta dietro con il chiaro compito di non permettere all’Astana, decisamente ingenua nel farsi sorprendere, di organizzare l’inseguimento.

Lopez, nel disperato tentativo di salvare il simbolo del comando, è costretto ad inseguire in prima persona, peraltro con scarso successo non essendo il colombiano un passista di vocazione. Il sestetto dei fuggitivi arriva ad un vantaggio massimo di 40″.

A 3 km dall’arrivo Quintana piazza lo scatto decisivo che gli consente di vincere la tappa, salendo in classifica al secondo posto a 2″ da Roche, piazzatosi alle sue spalle sul traguardo. Aru recupera parzialmente quanto inopinatamente perso ieri. Domani tappa in fotocopia, 188 km da Ciudad de Juguete ad Alicante. Dovrebbe essere sprint di gruppo ma in questa Vuelta senza padroni non bisogna dare nulla per scontato.

Una Vuelta piccola piccola (di Simone Gambino)
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