La vedova di Khashoggi contro la Supercoppa in Arabia Saudita: “Non si giochi. L’Italia dia un segnale”
La compagna del giornalista ucciso nel consolato saudita di Istanbul protesta contro la Supercoppa italiana tra Juventus e Lazio, in programma il 22 dicembre a Riad: "Così siete complici dell'Arabia Saudita"
La vedova di Khashoggi contro la Supercoppa italiana in Arabia Saudita
Continua a generare polemiche la scelta di giocare la Supercoppa italiana tra Juventus e Lazio in Arabia Saudita: a esprimere il proprio dissenso è stata anche Hatice Cengiz, compagna e vedova di Jamal Khashoggi, il giornalista ucciso il 2 ottobre 2018 nel consolato saudita a Istanbul.
La donna, presente al Senato durante un incontro con la commissione Diritti umani, si è rivolta ai parlamentari e ha chiesto che la partita, in programma il 22 dicembre 2019 al King Sand University Stadium di Riad, non si giochi.
“L’Italia fa parte dei Paesi del G20 – ha detto la vedova Khashoggi – e ha una posizione importante. La Juventus e un’altra squadra italiana hanno ricevuto un invito dalle autorità saudite per giocare una partita a Riad e andranno a giocare là questa partita. È giusto secondo voi che la politica si mischi con lo sport?”.
Hatice Cengiz ha rincarato poi la dose: “Tacendo su questa situazione – ha dichiarato – anche il governo italiano appoggia l’Arabia Saudita. Su questo cosa ne pensate?”. “Io – ha continuato poi la vedova di Jamal Khashoggi – chiedo a tutti nel loro piccolo un passo. Siccome non possiamo punire e non c’è giustizia, ogni passo che si può fare contro mi rende felice, per questo chiedo di non giocare la partita“.
La donna ha anche parlato della possibilità di far utilizzare ai giocatori, o nel prepartita, un simbolo di protesta: “Sarebbe ridicolo – ha detto – perché loro hanno accettato tanti soldi per andare lì, sarebbe stato meglio non accettare e non andare. Siccome questo probabilmente non accadrà e loro andranno a giocare la partita, a quel punto non avrebbe senso protestare in campo”.
Sul caso Khashoggi, ha concluso Hatice Cengiz, l’Arabia Saudita ha “raccontato bugie: prima hanno detto che era uscito dal consolato”. poi “che era morto per una colluttazione” e anche che “un team con passaporto diplomatico è andato a ucciderlo nel consolato senza l’autorizzazione dell’Arabia Saudita”. Proprio a Roma, poi, il ministro di stato degli Esteri saudita nel corso dei Med Dialogues “ha detto che l’omicidio è stato un errore: una risposta infelice”. Tutte queste “sono bugie, non le accetto” e “la mia domanda è: voi accettate queste bugie? Voglio capire come mai anche il Parlamento italiano non dice niente e non reagisce. Per vivere civilmente bisogna fare un’indagine internazionale indipendente”.