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Tour de France 2024, 17esima tappa: El Diablito completa il tris, Remco vede il secondo posto

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Credit: Instagram

Il campione olimpico Richard Carapaz (EF Education EasyPost) ha vinto la diciassettesima tappa del 111° Tour de France da Saint-Paul-Trois-Châteaux a Superdévoluy lungo 178 chilometri resi complicati da 2.850 metri di dislivello. Il campione olimpico ha trionfato in solitario precedendo due corridori che, come lui, avevano iniziato la Grande Boucle con la speranza di lottare per la classifica generale.

La piazza d’onore, a 37” dall’ecuadoriano, è stata conquistata dall’inglese Simon Yates (Jayco AlUla) con lo spagnolo Enric Mas (Team Movistar) terzo a 57”. Il finale, movimentato dall’ennesimo attacco di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), ha generato dei minimi cambiamenti in graduatoria.

Lo sloveno ha puntellato la sua maglia gialla portando a 3’11” il margine sul danese Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike) che, a sua volta, ha visto avvicinarsi il belga Remco Evenepoel (Soudal Quickstep), ora terzo a 5’09”. La prima ora e mezzo della frazione odierna è stata corsa a ritmo frenetico. Continui tentativi di far nascere una fuga sono naufragati a causa dell’elevatissima velocità tenuta dal gruppo.

Alla fine, dopo una cinquantina di chilometri, sono riusciti a evadere quattro corridori: il belga Tiesj Benoot (Visma Lease a Bike), il lussemburghese Bob Jungels (Red Bull Bora Hansgrohe), il francese Romain Gregoire (Groupama FDJ) e il danese Magnus Cort (Uno-X Mobility), il baffo più famoso del ciclismo, recentemente trasformatosi da aureo in blu. Quest’ultimo, per la gioia della maglia verde Biniam Girmay (Intermarchè Wanty), ha preceduto i compagni di fuga sul traguardo volante di Veynes, sottraendo così punti preziosi al belga Jasper Philipsen (Alpecin Deceuninck).

La successiva conquista del quinto posto da parte dell’eritreo ha sigillato in modo definitivo il destino della classifica a punti. Ai meno 50 dall’arrivo il gruppo si è diviso in due parti: 40 corridori si sono avvantaggiati mentre gli altri, compresi tutti i migliori, si sono fermati, accumulando così un ritardo di cinque minuti in meno di 10 chilometri. I quattro battistrada si sono presentati all’imbocco del primo dei tre GpM, il Col Bayard, con 50” di vantaggio sul folto plotone di inseguitori.

Da questo, sono evasi i francesi Guillaume Martin (Cofidis) e Valentin Madouas (Groupama FDJ) che hanno agganciato i fuggitivi all’inizio della salita più dura della giornata, l’unica di prima categoria, il Col du Noyer. La situazione, sempre più fluida, si è poi ulteriormente evoluta con Yates e Carapaz che, partiti da dietro, nello spazio di pochi chilometri hanno raggiunto e superato tutti coloro che li precedevano.

A due chilometri dal passaggio in vetta, nel tratto più duro dell’ascesa, il vincitore del Giro d’Italia 2019 ha salutato il britannico involandosi verso la vittoria. Otto minuti dopo, spezzando la soporifera andatura degli uomini di classifica, Pogacar è scattato, mandando in crisi Vingegaard ma non Evenepoel. Per fortuna del danese, a inizio discesa si sono materializzati, in rapida successione, tre uomini Visma (Laporte, Van Aert e Benoot) che hanno pilotato il vincitore degli ultimi due Tour al traguardo, limitando al minimo i danni.

Se, infatti, i due secondi persi rispetto alla maglia gialla hanno valore simbolico, i 12 concessi a Remco costituiscono un campanello d’allarme che dovrebbe suggerire al re pescatore di guardarsi alle spalle. Intanto, Carapaz, con la vittoria odierna, ha regalato all’Ecuador il primo successo al Tour e a se stesso l’entrata nel club esclusivo di coloro che hanno conquistato almeno una tappa in tutti i tre grandi giri. Domani sarà la volta della diciottesima tappa. Si pedalerà da Gap a Barcelonnette per 180 chilometri prealpini con ben cinque GpM tutti di terza categoria. Dovrebbe essere una giornata più tranquilla di oggi anche in considerazione di quello che aspetta i corridori venerdì.

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