Alaphilippe esalta la grandeur de la France (di S. Gambino)
Alaphilippe esalta la grandeur de la France
Alla fine c’è stato molto più fumo che arrosto ma la vittoria di Julian Alaphilippe, con annessa conquista della maglia gialla, ha dato un senso ad una frazione da cui ci si aspettava qualcosa di più. Di nuovo da Nizza a Nizza per la seconda tappa della Grande Boucle. Questa volta, tuttavia, con un percorso più lungo, 186km rispetto ai 156 di ieri, e più duro con tre GPM e mezzo, posto che al quarto, anziché punti per la maglia a pois, si assegnavano secondi per la classifica generale.
Ad accendere subito i fuochi d’artificio c’è la presenza dopo 16km del traguardo a punti per la maglia verde. Lo sanno bene gli otto uomini che prendono subito il largo: Peter Sagan e Lukas Pöstlberger (Bora-Hansgrohe), Benoît Cosnefroy (AG2R-La Mondiale), Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step), Toms Skujins (Trek-Segafredo), Anthony Perez (Cofidis), Michael Gogl (NTT) e Matteo Trentin (CCC). Il vice campione del mondo conquista il traguardo volante a spese dell’estroso slovacco. Neanche il tempo di festeggiare che una foratura lascia Trentin a piedi. I sette proseguono, portando il loro vantaggio a 3 minuti dopo 30km, ai piedi del Col de la Colmiane, la prima salita di prima categoria di questo 107° Tour de France.
I fuggitivi superano senza problemi sia questa prima asperità che la successiva, il decisamente più impegnativo Col du Turini, con Cosnefroy e Perez che si spartiscono i punti dei GPM. Sagan si stacca volontariamente all’inizio del Turini mentre vanno alla deriva i primi due classificati della tappa inaugurale, la maglia gialla Alexander Kristoff ed il campione del mondo, il danese Mads Pedersen. Al traguardo accuseranno più di un quarto d’ora di ritardo.
Gli attaccanti vengono ripresi a 40 km dall’arrivo, ai piedi del Col d’Eze dove passa primo Nicolas Roche (Team Sunweb). Nella successiva discesa cade il vincitore del Criterium du Dauphine, Daniel Martinez (EF). Giungerà al traguardo con tre minuti e mezzo di ritardo. All’inizio della salita finale, ai meno 13 dal traguardo, parte Julian Alaphilippe. Gli vengono dietro prima il giovane svizzero Marc Hirschi (TeamSunweb) e poi l’inglese Adam Yates (Mitchelton-Scott).
A favorire l’azione degli attaccanti giunge un insperato colpo di fortuna: la caduta di Tom Dumoulin a 10km dall’arrivo che impone alla sua squadra, la Jumbo Visma, di rallentare l’andatura in testa al gruppo per permettere all’olandese di rientrare. Il trio in testa scollina con poco meno di 30 secondi di vantaggio, conservandone la metà sotto il triangolino rosso dell’ultimo km. A questo punto, inizia una fase di studio tra i tre che porta il gruppo ad un passo da un clamoroso ricongiungimento. Alaphilippe capisce la situazione e gioca d’anticipo, partendo lungo e contenendo di poco la rimonta di Hirschi sul traguardo. Yates conserva a fatica la terza piazza dal rientro del campione olimpico Greg Van Avermaet (CCC), che regola in volata il plotone dei migliori, forte di 33 corridori.
Alaphilippe si veste di giallo con 4”su Yates e 7” su Hirschi. Tutti i favoriti seguono a 17”, Bettiol, Formolo e Caruso tra gli italiani. Pozzovivo perde 1’31”, Aru naufraga a 2’24”. Domani si va da Nizza a Sisteron: quasi 200km lungo la Route Napoleon, pieni di piccole insidie all’inizio ma favorevoli ai velocisti nella parte finale.
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