Tour de France 2024: Tadej si toglie un sassolino
La maglia gialla Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) ha vinto per distacco la quattordicesima tappa del 111° Tour de France, la prima delle due previste sui Pirenei con a metà percorso il leggendario Col du Tourmalet, lungo i 152 chilometri da Pau al Pla d’Adat sopra Saint-Larry Soulain. Alle spalle del fuoriclasse di Komenda è arrivato, staccato di 39″, il trionfatore delle ultimi due edizioni della Grande Boucle, il danese Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike), che ha preceduto il belga Remco Evenepoel (Soudal Quickstep), terzo a 1’10”. La classifica generale rispecchia l’ordine d’arrivo odierno con Pogacar al comando con 1’57” su Vingegaard e 2’22” su Evenepoel.
A svolgere l’ingrato compito d’animare le fasi iniziali della corsa è stato un drappello di 17 composto dai seguenti corridori: il danese Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla), il polacco Michal Kwiatowski (Ineos Grenadiers), i francesi Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale), David Gaudu (Groupama FDJ), e Fabien Grellier (TotalEnergies), l’austriaco Marco Haller (Red Bull Bora Hansgrohe), il campione del mondo Mathieu Van der Poel (Alpecin Deceuninck), il portoghese Rui Costa, l’irlandese Healy e lo statunitense Sean Quinn (EF Education Easy Post), il belga Victor Campenaerts (Lotto Dstny), il tedesco Simon Geschke (Cofidis), lo spagnolo Oier Lazkano (Movistar Team), il transalpino Kevin Vauquelin e l’iberico Raul Garcia Pierna (Arkea B&B Hotels), il sudafricano Louis Meintjes (Intermarché Wanty) e il kazako Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan). Partiti dopo 40 chilometri questi battistrada hanno raggiunto un massimo vantaggio di 4’15” ai piedi del Tourmalet, ai meno 70 dal traguardo.
È iniziato a questo punto il graduale recupero del plotone, sotto l’impulso della UAE, mentre davanti si è verificata una selezione naturale, proseguita anche sulla successiva Hourquette d’Ancizan, che ha ridotto a cinque il numero dei fuggitivi: Gaudu Healy, Kwiatkowski, Lazkano e Meintjes. All’inizio dell’ascesa finale, con il gruppo, in forte recupero, distante solo un minuto, è partito Healy. Purtroppo per il vincitore della tappa di Fossombrone del Giro 2023, Pogacar, sentendo la gamba buona, ha mandato all’attacco il fidato Adam Yates come testa di ponte per il suo scatto decisivo. Come risultato di questi eventi, Healy è stato rapidamente fagocitato mentre sia Vingegaard che Evenepoel non sono riusciti a rispondere alla rasoiata del vincitore dell’ultimo Giro d’Italia. Nel giro di pochi chilometri Tadej ha scavato un piccolo solco che ha fatto dimenticare la giornata storta vissuta mercoledì scorso sul Massiccio Centrale.
Domani lo spettacolo pirenaico continuerà nella quindicesima tappa che, attraverso 198 chilometri conditi da 4.850 metri di dislivello, porterà I corridori da Loudenvielle al Plateau de Beille con ben cinque GpM lungo il percorso. Cosa è lecito attendersi da Pogacar sul traguardo da cui Marco Pantani iniziò la sua incredibile rimonta che lo portò nel 1998 all’ultima accoppiata rosa-gialla?