Tour de France 2024: Remco Evenepoel, duca di Borgogna
Il campione del mondo Remco Evenepoel (Soudal Quickstep) ha vinto la settima tappa del 111° Tour de France, la prima delle due prove contro il tempo previste nella edizione di quest’anno della Grande Boucle, lungo i 25,7 chilometri, essenzialmente pianeggianti, da Nuits-Saint-Georges a Gevrey-Chambertin. Il millennial belga ha percorso la distanza in 28’52” alla media di 52,582 kmh. Alle sue spalle, fornendo un’ottima prova, si è piazzato il leader della classifica generale, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), a 12″. Una grande recupero finale ha consentito all’altro sloveno, Primoz Roglic (Red Bull Bora Hansgrohe), di guadagnare la terza moneta a 34″ dal vincitore, precedendo di soli tre secondi il danese Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike), vistosamente calato nel finale. Quinto, nonché primo tra i mortali, è giunto l’ex record man dell’ora Victor Campenaerts, staccato di 51″ dal connazionale. La graduatoria assume connotati più precisi con Pogacar in maglia gialla con 33″ di vantaggio su Remco. Vingegaard mantiene la terza posizione ma si allontana in termini di tempo, distando ora 1’15 dal campione di Komenda. Al quarto posto, Roglic adesso accusa un deficit di 1’36”.
Le gare contro il tempo essendo notoriamente le cartine da tornasole della forma dei corridori, la prova odierna ha sostanzialmente confermato quanto emerso martedì scorso sul Galibier. Pogacar, pur sconfitto di poco, sembrerebbe avere qualcosa in più sui suoi tre avversari che, a meno d’un inatteso crollo del trionfatore del Giro d’Italia, dovranno inventarsi qualcosa per sconfiggerlo. Vingegaard, in particolare, appare in netta difficoltà nelle fasi conclusive di corsa mentre, al contrario, Roglic riesce con grande esperienza a limitare i danni, evitando di andare fuori giri per poi recuperare nel finale. Evenepoel, alla sua prima vittoria oggi al Tour, sta superando ogni più rosea aspettativa. Purtroppo per lui, fino alla cronometro finale di Nizza, il percorso non gli è amico.
Domani, intanto, si correrà l’ottava tappa, una frazione che sembra adatta per una fuga di lunga gittata, fermo restando che non si possono escludere sorprese coinvolgenti gli uomini di classifica. Si partirà da Semur-en-Auxois per arrivare, dopo 183 chilometri, a Colombey-les-Deux-Eglises, il tradizionale luogo di villeggiatura del Generale Charles De Gaulle. Lo zampino del diavolo ha voluto che ciò avvenga proprio il giorno precedente il turno decisivo delle elezioni politiche francesi. Tornando agli aspetti ciclistici, non sarà una giornata banale considerando i 2400 metri di dislivello disseminati lungo il percorso con ben cinque côte.