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Tour de France 2024: Mark Cavendish incontra la storia a Saint Vulbas
Mark Cavendish (Astana Qazaqstan) ha vinto la quinta frazione del 111° Tour de France lungo i 177 chilometri da Saint-Jean-de-Maurienne in Savoia a Saint Vulbas in Alvernia. Il velocista dell’Isola di Man ha preceduto in volata la maglia verde dello scorso anno, il belga Jasper Philipsen (Alpecin Deceuninck), con il norvegese Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) che ha guadagnato la terza moneta. Questo successo, il 35° per Cannonball alla Grande Boucle, permette al manx di staccare Eddy Merckx diventando così il primatista assoluto nelle vittorie di tappa. Resta invariata la classifica generale con lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) in maglia gialla con un vantaggio di 45” sul belga Remco Evenepoel (Soudal Quickstep) e di 50” sul conquistatore delle ultime due edizioni, il danese Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike).
Ci si aspettava una giornata tranquilla di trasferimento e così è stato. A movimentare, in modo quasi simbolico la corsa ci hanno pensato due corridori francesi, Clement Russo (Groupama FDJ) e Matteo Vercher (TotalEnergies). Partiti dopo una quarantina di chilometri, i due hanno pedalato in avanscoperta per un centinaio, raggiungendo anche un vantaggio massimo vicino ai cinque minuti. Esaurito questo attacco ai meno 35 dal traguardo, è iniziata la lunga preparazione alla volata conclusiva, costellata dalle solite inevitabili cadute, causate da strettoie non sempre ben segnalate. Era qui che si capiva, vedendo l’Astana schierata in testa, che Cavendish aveva la gamba buona. Incredibile a dirsi, se si pensa al suo calvario solo quattro giorni fa sull’appennino tosco-romagnolo dove ha corso il rischio di finire fuori tempo massimo.
All’ultimo chilometro, non prima d’aver prevalso in un ruvido spalla a spalla con il colombiano Fernando Gaviria (Team Movistar), Mark riusciva ad agganciare la ruota di Philipsen, per poi scartare dalla parte opposta della strada lanciandosi a 250 metri dallo striscione finale. Inutile e tardiva la rimonta del vincitore della Milano-Sanremo di quest’anno che, proprio un anno fa, aveva negato al britannico la tanta agognata vittoria record.
Domani, in terra di Borgogna, andrà in scena la sesta tappa. Saranno 164 i chilometri da percorrere da Maçon a Digione. Escluso un GpM di quarta categoria dopo soli 10 chilometri, sarà una frazione piatta come un biliardo. Alla vigilia di tre giornate decisamente impegnative, c’è da aspettarsi un altra giornata di calma piatta o quasi.