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Tour de France 2024: a Tadej Pogacar il primo sangue

Immagine di copertina
Credit: AGF
Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) ha vinto la quarta tappa del 111° Tour de France, la breve e brutale frazione alpina di soli 138 chilometri da Pinerolo a Valloire, comprendente, nel finale, la scalata ai 2.642 metri del Col de Galibier. Il trionfatore dell’ultimo Giro d’Italia ha preceduto di 35” sul traguardo il belga Remco Evenepoel (Soudal Quickstep) che ha regolato il gruppo degli inseguitori composto, in ordine di piazzamento, dal compagno di squadra di Tadej, lo spagnolo Juan Ayuso, dallo sloveno Primoz Roglic (Red Bull Bora Hansgrohe), dallo spagnolo Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) e dal vincitore degli ultimi due Tour, il danese Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike). Grazie anche al crollo dell’ecuadoriano Richard Carapaz (EF Education Easy Post), giunto a oltre cinque minuti, il fuoriclasse di Komenda è rientrato in possesso della maglia gialla. In classifica generale, ora può vantare un margine di 45” su Evenepoel e di 50” su Vingegaard.
La fase iniziale di gara è stata condizionata dall’imminenza del traguardo volante di Castel del Bosco dopo 19 chilometri. La presenza di questo snodo, fondamentale per i contendenti per la classifica a punti, ha generato un controllo della corsa da parte delle squadre dei velocisti. Al passaggio intermedio sfrecciava primo il danese Mads Pedersen (Lidl Trek) davanti al vincitore di ieri a Torino, l’eritreo Biniam Girmay (Intermarché Wanty), che grazie a questo piazzamento conquistava la maglia verde. Dopodiché, il gruppo, finalmente, rallentava, consentendo la nascita d’una fuga di 17 corridori: i francesi Julien Bernard (Lidl Trek), Bruno Armirail (Decathlon AG2R), David Gaudu, Valentin Madouas e Romain Grégoire (Groupama FDJ), Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) e Warren Barguil (Team DSM Firmenich PostNL), il danese Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla), il campione del mondo Mathieu van der Poel (Alpecin Deceuninck), il gallese Stephen Williams (Israel Premier Tech), gli spagnoli Oier Lazkano (Team Movistar), Raúl García Pierna e Cristián Rodríguez (Arkéa B&B Hotels), il belga Kobe Goossens (Intermarché Wanty), il kazako Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan) e i norvegesi Odd Christian Eiking e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility). Diversamente da quanto avvenuto nelle prime due frazioni, il plotone non lasciava spazio agli attaccanti cui veniva concesso un vantaggio massimo che sfiorava i tre minuti.
A poco meno di 40 chilometri dall’arrivo, in coincidenza con l’inizio dell’ascesa al Galibier, la UAE prendeva in mano la situazione. Il margine dei battistrada, tra i quali si era avvantaggiato Lazkano, scendeva vertiginosamente a poco più d’un minuto nello spazio di quattro chilometri. Intanto, l’azione della squadra di Pogacar causava una drastica selezione nel gruppo. A pagarne le conseguenze, tra i tanti, c’era anche la maglia gialla Carapaz. A tre chilometri dallo scollinamento restavano davanti in otto: tre uomini della UAE, il portoghese Joao Almeida insieme ad Ayuso e Pogacar, due della Soudal Quickstep, Evenepoel con il rinato Mikel Landa, più Vingegaard, Roglic e Rodriguez, rimasti senza compagni di squadra. I due luogotenenti iberici di Tadej continuavano ad alternarsi al comando scandendo un ritmo altissimo. Il tanto atteso scatto di Pogacar arrivava, infine, a 900 metri dal GpM. Vingegaard, inizialmente, pareva resistere ma, alla seconda rasoiata, cedeva una decina di secondi. A sorpresa, teneva discretamente anche Remco. Replicando quanto fatto all’ultimo Giro di Lombardia, Tadej completava in discesa quanto iniziato in salita, triplicando il suo vantaggio nei 19 chilometri conclusivi. Neanche il ricompattamento dietro dei suoi avversari ledeva il margine accumulato dallo sloveno. Venerdì, in occasione della prima cronometro, sapremo l’effettiva consistenza del mattoncino posto oggi.
Domani si correrà la quinta tappa, una frazione decisamente per velocisti lungo i 177 chilometri che porteranno i corridori da Saint-Jean-de-Maurienne fino a a Saint Vulbas, 177 chilometri. Dopo le forti emozioni di oggi e pensando all’incombente frazione contro il tempo, una giornata tranquilla ci può anche stare.
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