Tour de France 2024: Girmay fa il tris, Roglic un capitombolo
L’eritreo Biniam Girmay (Intermarchè Wanty) ha vinto la dodicesima tappa del 111° Tour de France lungo i 204 chilometri, sostanzialmente pianeggianti, da Aurillac a Villeneuve-sur-Lot. La maglia verde, giunto al terzo successo in questo Tour, ha preceduto nella volata di gruppo il redivivo belga Wout Van Aert (Visma Lease a Bike) e il tedesco Pascal Ackermann (Israel Premier Tech), salito in terza posizione a seguito della squalifica del francese Arnaud Demare (Arkea B&B). La classifica generale resta immutata per quanto riguarda le prime tre posizioni con lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) in maglia gialla con un vantaggio di 1’06” sul belga Remco Evenepoel (Soudal Quickstep) e di 1’14” sul danese Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike). Alle spalle dei tre tenori si registra il dramma di Primoz Roglic (Red Bull Bora Hansgrohe), finito a terra per l’ennesima volta nella sua carriera in una caduta ai meno 10 dal traguardo. Il campione olimpico contro il tempo è giunto all’arrivo con un ritardo di 2’27”, perdendo due posizioni in graduatoria dove ora è sesto a 4’42” dal connazionale Pogacar.
Com’è ormai abitudine c’è stata subito bagarre nel gruppo. Pogacar è finito a terra senza conseguenze mentre sono evasi quattro corridori: il duo Groupama FDJ, formato dai francesi Valentin Madouas e Quentin Pacher, insieme al connazionale Anthony Turgis (TotalEnergies), vincitore domenica a Troyes, e il sempre combattivo norvegese Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility), depositario della maglia a pois. Questi ultimi due hanno badato al sodo con Turgis che è passato primo al traguardo volante di Gourdon, incamerando punti per la maglia verde, e lo scandinavo che ha fatto l’en plein sui tre GpM di quarta categoria, raggiungendo così Pogacar al comando della classifica degli scalatori. Con il plotone sempre vigile nel tenere il margine sotto controllo, i fuggitivi sono stati ripresi a 40 chilometri dal traguardo.
Con il gruppo lanciato a grande velocità verso l’arrivo, a poco più di 10 chilometri dal traguardo finiva a terra, urtando uno spartitraffico il kazako Alexei Lutsenko (Astana Qazaqstan). Gli rovinava addosso Roglic, decisamente troppo indietro nel plotone per non essere esposto a rischi. La Red Bull fermava l’intera squadra per limitare i danni ma il prezzo pagato al traguardo è stato altissimo. Che prenda o no il via domani, le speranze di podio di Primoz si sono infrante sull’asfalto del Midì. Intanto, davanti, andava in scena lo sprint in cui Girmay ribadiva, se mai ce ne fosse bisogno, che il re delle volate quest’anno al Tour è lui.
Domani si svolgerà la tredicesima tappa lungo i 165 chilometri da Agen a Pau. Si attraverserà un terreno vallonato, ancorché privo di grandi asperità, con due GpM di quarta categoria. Non mancheranno sicuramente i tentativi di fuga da lontano ma le squadre dei velocisti dovrebbero essere in grado d’assicurare la settima volata di questa Grande Boucle.