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Tour de France 2024, 19esima tappa: voilà Tadej, Le Roi

Immagine di copertina
Credit: AGF

La maglia gialla Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) ha vinto la diciannovesima tappa del 111° Tour de France, la frazione alpina regina di 144 chilometri da Embrun a Isola 2.000, comprendente tre GpM di cui due Hors Categorie.

Lo sloveno ha preceduto di 21” sul traguardo, a due terzi dell’ascesa che porta al Colle della Lombarda, lo statunitense Matteo Jorgenson (Visma Lease a Bike) con l’inglese Simon Yates (Jayco AlUla) che ha guadagnato la terza moneta distanziato di 40”.

I due principali rivali del fuoriclasse di Komenda, il danese Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike) e il belga Remco Evenepoel (Soudal Quickstep) sono giunti insieme al traguardo, in quinta e sesta posizione, staccati di 1’42”. La classifica generale comincia ad assumere connotati quasi definitivi.

Il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia può ora vantare 5’03” sul campione uscente del Tour con Remco terzo a 7’01”. In partenza, sulle prime rampe del Col de Vars, ha preso corpo una fuga composta da otto corridori: il californiano Matteo Jorgenson e l’olandese Wilco Kelderman (Team Visma Lease a Bike), l’australiano Jay Hindley (Red Bull Bora Hansgrohe), il francese Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale), il belga Ilan Van Wilder (Soudal QuickStep), l’ecuadoriano Richard Carapaz (EF Education EasyPost), lo spagnolo Cristian Rodriguez (Arkéa B&B Hotels) e il britannico Simon Yates.

La UAE, scandendo un ritmo non troppo sostenuto, ha lasciato sufficiente libertà agli attaccanti che, con Carapaz in testa, hanno scollinato con tre minuti di vantaggio. La situazione è rimasta tale anche sulla successiva ascesa al Col de la Bonnette, tetto del Tour 2024 con i suoi 2.802 metri d’altitudine, dove è transitato nuovamente per primo il campione olimpico che ha così conquistato sia il Souvenir Henri Desgrange che la maglia a pois di leader della classifica degli scalatori.

Lo stallo è proseguito anche nella successiva lunghissima discesa precedente l’asperità conclusiva. All’imbocco del Colle della Lombarda, ai meno 15 dall’arrivo, in avanscoperta sono rimasti in quattro: il duo Visma con Carapaz e Simon Yates.

Nel gruppo dei migliori, staccato a questo punto di quattro minuti, Pogacar ha messo a tirare l’altro gemello di Bury, Adam. Conseguentemente, il margine dei battistrada ha cominciato a scemare anche a causa della sopravvenuta mancanza di collaborazione nel quartetto.

A 12 chilometri dalla conclusione, Jorgenson ha rotto gli indugi, lanciandosi in solitaria verso il traguardo. Intanto, nel plotone degli uomini di classifica, il passo imposto da Adam Yates ha ridotto il distacco a 2’45” ai meno nove. Tadej, a questo punto, ha deciso che era arrivato il momento di scattare. In assenza d’opposizione da parte di Vingegaard ed Evenepoel, la maglia gialla ha iniziato a fagocitare gli attaccanti di giornata. Ai meno quattro Pogacar ha agguantato Carapaz.

Stessa sorte è toccata a Simon Yates poco dopo e, infine, al malcapitato Jorgenson proprio sotto lo striscione dei 2.000 metri al traguardo. La conclusione della tappa si è trasformata in un’autentica marcia trionfale, antipasto di quanto attende lo sloveno a Nizza tra 48 ore.

Domani sarà la volta della ventesima tappa, l’ultima in linea di questa Grande Boucle. Si pedalerà lungo 133 chilometri da Nizza al Col de la Couillole con ben 4.600 metri di dislivello. In condizioni di corsa incerta, questa sarebbe potuta essere una giornata avvincente.

Realisticamente, invece, si dovrebbe vedere andar via una fuga cui l’UAE potrebbe lasciare ampia libertà. Carapaz andrà a caccia dei punti necessari per blindare la maglia a pois mentre Evenepoel proverà a guadagnare il più possibile su Vingegaard in vista dell’assalto finale alla piazza d’onore che il millennial porterà al danese domenica nella cronometro conclusiva.

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