Tour de France 2023: van der Poel, gregario di lusso, pilota Philipsen al successo
Il belga Jasper Philipsen (Alpecin Deceunick) ha vinto la terza tappa del 110° Tour de France che ha portato i corridori da Amorebieta-Etxano in Spagna a Bayonne in territorio francese lungo 194 chilometri. Il fiammingo, stupendamente pilotato dal compagno di squadra Mathieu van der Poel, ha preceduto, al termine d’uno sprint a ranghi compatti, il tedesco Philip Bauhaus (Bahrain Victorious) e l’australiano Caleb Ewan (Lotto Dstny). Rimane immutata la classifica generale con il britannico Adam Yates (UAE Team Emirates) in maglia gialla con un vantaggio di sei secondi sul gemello Simon (Team Jayco AlUla) e sul suo capitano Tadej Pogacar.
Neanche il tempo d’abbassare la bandiera a scacchi che partivano all’attacco il francese Laurent Pichon (Arkéa Samsic) e lo statunitense Neilson Powless (EF Education-EasyPost). Per quest’ultimo la missione era ben delineata: fare il pieno di punti nei quattro GPM piazzati nella prima metà del percorso. Rapidamente il vantaggio dei due fuggiaschi raggiungeva i tre minuti, margine sul quale si assestava. I due procedevano d’amore e d’accordo con il nativo americano che passava primo su tutti i GPM lasciando al francese il traguardo volante di Deba dove conquistava il terzo posto, e i 15 punti in palio per tale piazzamento, il vincitore di ieri Victor Lafay (Team Cofidis). In questo modo, il lionese rafforzava la sua maglia verde. Davanti, superata l’ultima asperità e incamerati i punti per la maglia a pois, Powless salutava Pichon rialzandosi. Il transalpino, a 80 chilometri dal traguardo, proseguiva in solitudine con due minuti di vantaggio.
Seguendo un copione scontato, il gruppo lentamente si avvicinava al fuggitivo che veniva riagguantato ai meno 37 dall’arrivo. Iniziava a questo punto un’altra corsa al ritmo frenetico di 55 kmh. Le squadre dei velocisti cominciavano a prendere posizione, scontrandosi con quelle degli uomini di classifica, desiderose di portare i rispettivi capitani oltre il cartello dei meno 3.000 metri, punto d’inizio della neutralizzazione. Era la Soudal QuickStep a prendere il comando delle operazioni per preparare la volata del campione d’Europa Fabio Jakobsen. Purtroppo, lo splendido lavoro di Yves Lampaert, prima maglia gialla dello scorso anno, veniva vanificato da Kasper Asgreen che, ai 1.200 metri dallo striscione finale, allungava troppo rispetto al plotone. Approfittava alla grande di questa situazione di caos van der Poel che si inseriva prepotentemente al comando lanciando Philipsen ai 300 metri. Wout van Aert (Jumbo Visma) tentava di passare il connazionale dall’interno ma era costretto ad arrendersi per l’oggettiva mancanza di spazio. Non c’erano, quindi, problemi per Philipsen a conquistare il suo terzo successo in carriera al Tour de France.
Domani andrà in scena la quarta frazione totalmente pianeggiante sui 182 chilometri che collegheranno Dax a Nogaro. Non solo è scontata la volata generale conclusiva ma è anche fortemente improbabile che qualcuno tenti la sorte andando in fuga. D’altronde, con i Pirenei che incombono, preservare energie sarà fondamentale.