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Tour de France 2023: Victor, di nome e di fatto

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Il francese Victor Lafay (Team Cofidis) ha vinto la seconda tappa del 110° Tour de France lungo i 209 chilometri in terra basca da Vitoria-Gasteiz a San Sebastian. Il lionese ha prevalso grazie a uno scatto perentorio all’ultimo chilometro che ha sorpreso il gruppo dei battistrada. Al secondo posto si è piazzato, con lo stesso tempo del vincitore, il fiammingo Wout Van Aert (Jumbo Visma) che ha preceduto il campione di Slovenia Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Grazie agli abbuoni in palio, sull’ultima salita e al traguardo, si sono registrati dei piccoli cambiamenti in graduatoria. Resta in maglia gialla il britannico Adam Yates (UAE Team Emirates) con un vantaggio di sei secondi sul gemello Simon (Team Jayco AlUla) e sul campione di Komenda, nonché suo capitano.

Prima del via giungeva la notizia del ritiro dell’ecuadoriano Richard Carapaz (EF Education EasyPost). Il campione olimpico, giunto alla conclusione della prima frazione con un quarto d’ora di ritardo, ha riportato una microfrattura alla rotula. Tenterà di recuperare per la Vuelta Espana in partenza il 26 agosto. Dopo 15 chilometri di gara partiva ua fuga formata da un trio decisamente interessante: il cronoman francese Rèmi Cavagna (Soudal Quick Step), il norvegese Edvald Boasson Hagen (TotalEnergies), già vincitore di tre tappe al Tour, e la maglia a pois, Neilson Powless (EF Education Easypost). Nel giro di 30 chilometri gli attaccanti guadagnavano quattro minuti e mezzo sul gruppo. Tra di loro il più attivo era decisamente lo statunitense che, interessato ad accumulare punti per rafforzare il suo comando nella classifica degli scalatori, scandendo un passo elevato, portava al cedimento di Cavagna sull’Alto de Alkiza, terza delle cinque asperità di giornata ai meno 70 dall’arrivo. Powless e Boasson Hagen proseguivano nel loro tentativo, seppur con un vantaggio ridotto a soli due minuti. Era, poi, la volta del norvegese a staccarsi sull’Alto de Gurutze, penultimo GPM sul percorso a 40 chilometri dal traguardo.

Il sogno di Powless di fare bottino pieno di punti per la classifica dei scalatori si spegneva a metà dell’ultima salita, lo Jaizkibel. Sull’erta iconica della Classica di San Sebastian, il nativo americano veniva fagocitato dal gruppo cui la UAE Team Emirates aveva imposto un ritmo forsennato. Pogacar passava primo in vetta, incamerando così gli otto secondi di abbuono, seguito dal suo rivale Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) e da Simon Yates. Lo sloveno proseguiva il suo attacco in discesa trascinandosi dietro il danese che, invece, decideva di non collaborare, favorendo in questo modo il ricongiungimento da dietro. Si formava così un gruppo di 24 corridori che, dopo aver rintuzzato un tentativo dell’enfant du pays Pello Bilbao (Bahrain Victorious) si preparava a giocarsi il successo in volata sul lungomare ventoso. Lapay, però, aveva altre idee al riguardo e le metteva in pratica beffando tutti con uno scatto decisivo sotto al triangolo rosso.

Domani la corsa rientrerà in Francia con la terza frazione di 187 chilometri da Amorebieta-Etxano a Bayonne. Sembrerebbe una frazione dedicata ai velocisti a dispetto dei quattro piccoli GPM disseminati nella prima metà del percorso. Verosimilmente ci sarà arrivo in volata anche se le squadre degli sprinter dovranno lavorare non poco per evitare che prenda il largo in partenza una fuga numerosa.

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