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Tour de France 2023: Mohoric nega il bis ad Asgreen

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Tour de France 2023: Mohoric nega il bis ad Asgreen

Lo sloveno Matej Mohoric (Bahrain Victorious) ha vinto la la diciannovesima tappa del 110° Tour de France, una passeggiata di leggeri saliscendi che ha portato i corridori da Moirans-en-Montagne a Poligny attraverso 173 chilometri. Il trionfatore della Milano-Sanremo 2022 ha preceduto al fotofinish il danese Kasper Asgreen (Soudal QuickStep), conquistatore della frazione di ieri. Al terzo posto, staccato di quattro secondi, è giunto l’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroen). La classifica generale è rimasta immutata con il danese Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) che ha mantenuto la maglia gialla con un vantaggio di 7’35” sullo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che precede il compagno di squadra, il britannico Adam Yates (UAE Team Emirates), terzo a 10’45”.

Si è assistito oggi a una classica estemporanea, completamente avulsa dal contesto della Grande Boucle. Ci è voluta un’ora e mezza a 50 kmh perché prendesse corpo una fuga di 29 corridori nella quale, oltre al terzetto che si è giocato il successo finale, erano presenti ciclisti di primo piano quali il belga Tiesj Benoot e il francese Cristophe Laporte (Jumbo Visma), l’italiano Matteo Trentin (UAE Team Emirates), l’inglese Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers), l’altro azzurro Alberto Bettiol (EF Education EasyPost), il due volte campione del mondo Julian Alaphilippe (Soudal QuickStep), l’olandese Mathieu van der Poel (NED) con il compagno di squadra, nonché maglia verde, Jasper Philipsen (Alpecin Deceuninck) e il danese Mads Pedersen (Lidl Trek). Il gruppo degli uomini di classifica lasciava via libera alla fuga.

Il destino della tappa si decideva sulla Cotè d’Ivory, un GPM di quarta categoria, ultima asperità del tracciato ai meno 30 dal traguardo. Era Asgreen a rompere gli indugi portandosi appresso Mohoric e O’Connor. Il trio scollinava con 20” di vantaggio riuscendo a resistere al tentativo di rientro della coppia azzurra Bettiol-Trentin che inscenava, senza successo, un Trofeo Baracchi estemporaneo. Nonostante il ricompattarsi alle spalle dei battistrada d’un plotoncino di nove corridori d’altissimo profilo, il terzetto riusciva a costruirsi un margine di sicurezza per giocarsi il successo di giornata. O’Connor, sapendosi battuto, partiva lunghissimo solo per essere fagocitato da Asgreen ai 250 metri. Quando sembrava che il bis del danese fosse cosa fatta usciva fuori Mohoric che, con un ben assestato colpo di reni, prevaleva per pochi millimetri.

Domani sarà la volta della ventesima tappa. Originariamente disegnata per essere decisiva in caso di perdurante incertezza, la frazione sui Vosgi, in terra d’Alsazia, sarà tanto breve quanto intensa: solo 133 chilometri da Belfort a Le Markstein (Fellering). Subito in partenza s’incontrerà il Ballon d’Alsace, teatro della prima vittoria di Eddy Merckx al Tour nell’ormai lontano 1969. Sarà poi la volta del Col de la Croix des Moinats (5,2  km al 7%) cui seguiranno il Col de Grosse Pierre e il Col de la Schlucht. Dulcis in fundo, i corridori affronteranno i due GPM di prima categoria il Petit Ballon e il Col du Platzerwasel. Su queste due ascese Giulio Ciccone (Lidl Trek) si giocherà la maglia a pois della classifica degli scalatori. Dall’ultima vetta all’arrivo ci saranno otto chilometri di leggerissima discesa.

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