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Tour de France 2023: a dare spazio a Jai, si finisce nei guai!

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L’australiano Jai Hindley (Bora Hansgrohe) ha vinto la quinta tappa del 110° Tour de France, la prima delle due frazioni pirenaiche, che portava i corridori da Pau a Laruns lungo 163 chilometri. Il vincitore del Giro d’Italia 2022 ha conquistato il successo con un assolo di 20 chilometri, al termine d’una lunga fuga condotta, dapprima, in un folto gruppo, gradualmente assottigliatosi strada facendo. Al secondo posto, staccato di 32”, si è classificato un positivo Giulio Ciccone (Lidl Trek) che ha regolato in volata il drappello degli inseguitori composto anche dall’austriaco Felix Gall (AG2R Citroen), dal campione di Germania Emanuel Buchmann (Bora Hansgrohe) e da un dirompente Jonas Vingegaard (Jumbo Visma). Il campione di Perth ha così conquistato la maglia gialla. Ora, in classifica generale, può vantare un margine di 47” sul campione uscente con Ciccone terzo a 1’03”. Il compagno di Hindley, Buchmann, è quarto a 1’11” davanti all’ex leader Adam Yates (UAE Team Emirates), quinto a 1’34”, con il suo capitano Tadej Pogacar sesto a 1’40”.

L’analisi della tappa odierna verte sull’inattesa formazione d’una fuga di 36 corridori, tra i quali alcuni potenziali aspiranti al podio, se non addirittura al successo finale. Questo plotone, aggregatosi nel fermento precedente e successivo al traguardo volante di Lanne-en-Barétous al chilometro 49, affrontava la salita inaugurale di giornata, il Col de Soudet, primo Hors Categorie di quest’anno, con due minuti e mezzo sul gruppo. In vetta passava in testa Gall, precedendo il colombiano Daniel Martinez (Ineos Grenadiers) e Ciccone. I migliori, pilotati dalla UAE, transitavano dopo quattro minuti. Questo status quo restava essenzialmente invariato anche dopo l’ascesa alla seconda erta di giornata, il Col d’Ichere, dove scollinava in testa il lettone Krists Neilands (Israel Premier Tech) con una manciata di secondi su gli altri fuggitivi.

Ai meno 30 dall’arrivo iniziava il temuto Col de Marie Blanque, GPM di prima categoria. A 5.000 metri dalla cima era Gall a rompere gli indugi trascinandosi dietro Hindley. Limitavano i danni Buchmann e Ciccone mentre gli altri attaccanti di giornata andavano alla deriva. Nel gruppo maglia gialla la Jumbo si sostituiva alla UAE con lo statunitense Sepp Kuss che imponeva un ritmo cui resistevano solo il suo capitano, Vingegaard, e l’eterno rivale Pogacar. In testa, a due chilometri dallo scollinamento, Hindley se ne andava lasciando Gall a bagno maria. Analoga cosa, dietro, faceva il danese che si liberava della scomoda compagnia dello sloveno. L’australiano passava primo al GPM incamerando anche gli otto secondi di abbuono. Vingegaard, quinto al GPM a un minuto, recuperava in discesa prima Buchmann e Ciccone e poi anche Gall. Pur non ricevendo un solo cambio, negli ultimi 18 chilometri, Jonas dimezzava il distacco dal battistrada. Il campione di Komenda, rimasto attardato nel finale di salita, annaspava, pur non andando totalmente alla deriva. Jai faceva il pieno, tappa più maglia, ergendosi come alternativa più autorevole al re pescatore. Pogacar denunciava una forma ancora approssimativa. Il destino del suo Tour si deciderà domani. Dovesse cedere nuovamente, diventerà quasi impossibile per lui competere per il successo finale.

Domani andrà in scena la seconda tappa pirenaica. Sarà breve ma sicuramente intensa la frazione che porterà, lungo 145 chilometri, i corridori da Tarbes a Cauterets-Cambasque. Simile a quella odierna, la fase iniziale sarà morbida con, dopo 25 chilometri, la pedalabile Cote de Capvern-les-Bains, salita di terza categoria. La musica cambierà radicalmente al chilometro 55 quando si salirà al temuto Col d’Aspin, GPM di prima categoria. Non ci sarà tregua a questo punto per i corridori che dopo la picchiata su Sainte Marie de Campan affronteranno la salita iconica dei Pirenei: il Tourmalet. Superato il quale, dopo una lunga discesa e 20 chilometri di fondo valle, inizieranno i 16 chilometri conclusivi d’ascesa verso il traguardo di Cauterets-Cambasque. Dopo l’antipasto di oggi, domani sera si farà l’inventario dei danni.

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