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Tour de France 2022: Pidcock, il futuro è già adesso

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Il britannico Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers) ha vinto per distacco la dodicesima tappa del 109° Tour de France, l’ultima frazione alpina, che portava la carovana gialla da da Briançon all’Alpe d’Huez nel 70° anniversario del primo arrivo su questa leggendaria salita, tenuta a battesimo da Fausto Coppi. Il campione olimpico di mountain bike ha preceduto di 48” il sudafricano Louis Meintjes (Intermarchè Wanty Gobert) con un commovente Chris Froome (Israel Premier Tech) che ha conquistato la terza moneta a 2’06”. Il gruppo della maglia gialla Jonas Vingegaard (Jumbo Visma), comprendente anche la maglia bianca Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) ed il gallese Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), è giunto a 3’23”. Gli stessi tre corridori occupano le prime tre posizioni della classifica generale con il danese che conserva 2’22” sul campione di Komenda e 2’26” sul vincitore del Tour de France 2018. Scende in quarta posizione in graduatoria, a 2’35”, Romain Bardet (Team DSM), che ha perso 19” negli ultimi chilometri dell’ascesa.

L’atto finale di questa fase alpina della Grande Boucle è stato caratterizzato da un attacco sulla salita del Galibier, che oggi veniva affrontata in senso contrario a ieri, dei seguenti sette corridori: Louis Meintjes e Kobe Goossens (Intermarché Wanty Gobert), Giulio Ciccone (Trek Segafredo), Anthony Perez (Cofidis), Nelson Oliveira (Team Movistar), Neilson Powless (EF Education Easy Post) e Sebastian Schönberger (B&B Hotels KTM). Nella successiva discesa, si riportavano sui fuggitivi Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers) e Chris Froome (Israel Premier Tech), facendo così crescere a nove il numero degli uomini al comando. La Jumbo Visma teneva la fuga a distanza di sicurezza, concedendo un vantaggio massimo di sette minuti, senza però dannarsi l’anima per ricucire. Passando per primo sul Col de la Croix de Fer, secondo GPM di giornata, Ciccone si portava al secondo posto nella classifica degli scalatori alle spalle del tedesco Simon Geschke (Cofidis), oggi andato alla deriva.

Al termine della discesa che portava all’imbocco della salita finale, restavano al comando in cinque: Pidcock, Mentjes, Froome, Powless e Ciccone. Erano costoro a darsi battaglia per il successo di giornata. Partiva Pidcock a 11.000 metri dall’arrivo. Powless e Ciccone cedevano di schianto mentre Mentjes e Froome tentavano, invano, di resistere all’azione del vincitore del Giro d’Italia Under 23 2020. Intanto dietro, sotto l’azione prorompente di Wout Van Aert (Jumbo Visma), il gruppo si portava a cinque minuti dal battistrada. Mentjes sembrava poter riprendere Pidcock ma, arrivato a soli sette secondi dall’inglese, non riusciva a portare a termine l’operazione ricongiungimento. Nel frattempo, la Jumbo Visma, esaurita l’azione di Van Aert, utilizzava prima Primoz Roglic e poi Sepp Kuss per scremare ulteriormente il gruppo degli uomini di classifica. Pogacar dimostrava d’aver smaltito la crisi di ieri mentre cedevano, nell’ordine, Quintana, Bardet ed Adam Yates. Ai meno quattro Pogacar tentava di sorprendere Vingegaard con uno scatto feroce ma la maglia gialla si mostrava padrone della situazione. Pidcock concludeva trionfalmente la tappa, conquistando a 23 anni il primo di quelli che potrebbero essere molti successi sulle strade del Tour.

Domani sarà la volta della tredicesima tappa che viaggerà lungo 193 chilometri da Le Bourg d’Oisans a Saint Etienne. Con tre GPM, seppur di bassa categoria, disseminati lungo il percorso, ci sarà terreno fertile per chi, come ama dire un mio amico radiocronista, avrà ambizione e coraggio d’attaccare.

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