Tour de France 2021, Cavendish: trois fois a Chateauroux
Mark Cavendish (Deceuninck Quick Step) ha vinto la sesta tappa del 108esimo Tour de France, lungo i 161 chilometri privi di asperità da Tours a Châteauroux. Replicando l’ordine d’arrivo di 48 ore fa a Fourgeres, la maglia verde ha preceduto in volata il belga Jasper Philipsen (Alpecin Fenix) con il francese Nacer Bouhanni (Team Arkea – Samsic) che si è piazzato al terzo posto. Per il manx si tratta del 32esimo successo alla Grande Boucle, il terzo sul traguardo di Châteauroux dopo quelli conquistati nel 2008 e nel 2011, che lo porta a meno due dal record assoluto di 34 vittorie appartenente ad Eddy Merckx. Immutata la classifica generale con Mathieu Van der Poel (Alpecin Fenix) che ha conservato la maglia gialla con un margine di otto secondi su Tadej Pogacar (UAE – Team Emirates). Wout van Aert (Jumbo Visma) resta terzo a trenta secondi.
La frazione odierna è stata incentrata su un attacco a due del campione olimpico, il belga Greg Van Avermaet (AG2R Citroen Team), in compagnia del tedesco Roger Kluge (Lotto Soudal). La coppia è stata capace di tenere il gruppo a bada per più di 100 km con un vantaggio che non ha mai raggiunto i due minuti. Ripresi i fuggitivi a 2.500 metri dall’arrivo, si assisteva ad uno spettacolare duello tra i treni delle due squadre che si sono spartite le tappe in linea finora disputate: Alpecin Fenix e Deceuninck Quick Step. A fare la differenza era l’astuzia di Cavendish, capace di abbandonare la sua scorta ai 300 dal traguardo per prendere il centro della carreggiata, regalando così al Wolfpack la terza vittoria parziale in questa edizione della Grande Boucle.
Domani va in scena la settima tappa. E’ una frazione d’altri tempi, la più lunga degli ultimi 20 anni al Tour: poco meno di 250 chilometri da Vierzon a Le Creusot. Ci saranno da superare 3000 metri di dislivello con le difficoltà, ben cinque GPM, tutte concentrate nel finale. L’ultima salita, il muro di Gourloye, dista 10 km dal traguardo. Un occasione troppo ghiotta per gli avversari di Tadej Pogacar per non tentare di attaccare il golden boy sloveno.