Tour de France 2021, diciassettesima tappa: les jeux sont faits
La maglia gialla Tadej Pogacar (UAE Emirates) ha vinto la diciassettesima tappa del 108° Tour de France, la prima delle due cavalcate pirenaiche che ha portato la carovana gialla da Muret ai 2.215 metri d’altitudine del Col du Portet, lungo 178 km, di cui ben 37 degli ultimi 60 in salita. Al termine di una frazione il cui ordine d’arrivo ricalca quello della nuova classifica generale, il 22enne di Komenda ha preceduto allo sprint di 3” il danese Jonas Vinegsard (Jumbo Visma) con l’ecuadoriano Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), che ha conquistato la terza moneta, a 4” dal vincitore. In graduatoria, ora, il golden boy sloveno precede di 5’39 il pronipote di Amleto con El Diablito, terzo, a 5′ 43. Scivola al quarto posto a 7′ 17” Rigoberto Uran (EF Education-Nippo), secondo alla partenza questa mattina, che ha perso due minuti oggi. Resta in quinta posizione l’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroen) ora staccato di 7’34”.
Questa la sentenza, dal sapore quasi definitivo, di una frazione che ha visto gli uomini di classifica tenere chiusa la corsa, lasciando poco spazio ai sei attaccanti di giornata: Lukas Pöstlberger (Bora-Hansgrohe), Danny van Poppel (Intermarché-Wanty Gobert), Dorian Godon (AG2R-Citroën), Anthony Pérez (Cofidis), Anthony Turgis (TotalEnergies) e Maxime Chevalier (B&B). Turgis passava per primo sul Peyresourde, primo GPM di giornata, venendo poi raggiunto da Peres e Godon: tre francesi al comando il 14 luglio, festa nazionale che celebrava il 232° anniversario della presa della Bastiglia. Sulla successiva salita, il Col de Val Louron-Azet, Peres rompeva gli indugi partendo in solitaria. Al suo inseguimento partiva Godon mentre Turgis cedeva. Intanto, Pogacar schierava la squadra davanti, assicurandosi che il vantaggio dei fuggitivi non crescesse a dismisura.
Godon riprendeva Peres in discesa. I due affrontavano insieme l’ascesa finale con quattro minuti di margine. L’azione dell’UAE, tuttavia, non lasciava scampo agli attaccanti. L’ultimo ad arrendersi era Peres, agguantato ai meno nove dal traguardo. Majka, la cui azione aveva ridotto il gruppo ad una dozzina di corridori, a questo punto si scansava, lasciando il proscenio a Pogacar. Al primo scatto della maglia gialla resistevano in tre: Uran, Vinegard e Carapaz. Al secondo, tuttavia, il colombiano cedeva, abbandonando probabilmente le speranze di podio a Parigi. Vinegard collaborava con lo sloveno mentre il vincitore del Giro d’Italia 2019 restava attaccato con le unghie e con i denti ai suoi due giovani antagonisti. Pogacar, in versione cannibale, si prendeva anche la tappa regolando senza difficoltà i suoi compagni di fuga in volata.
Domani si disputerà la 18ma tappa, ultima di montagna di questa edizione della Grande Boucle. Da Pau a Luz Ardiden attraverso 130, brevi ma intensi, chilometri. I corridori, dopo una prima metà di frazione priva di difficoltà, affronteranno prima il principe dei Pirenei, il Tourmalet, salendo a 2.115 metri d’altura, per poi inerpicarsi fino a Luz Ardiden dov’è posta la linea d’arrivo Due salite che, in altre circostanza, avrebbero potuto fare vittime illustri. Difficile che ciò avvenga domani, posto che la giornata di oggi potrebbe avere chiuso definitivamente i giochi.