Ucraina, Taison come Balotelli: reagisce ai buu razzisti, ma viene espulso. Poi scoppia in lacrime | VIDEO
Ennesimo caso di razzismo nel calcio, stavolta in Ucraina: nel big match tra Dinamo Kiev e Shakhtar Donetsk il brasiliano viene preso di mira dai tifosi. Lui reagisce con il dito medio, ma l'arbitro lo espelle
Taison dello Shakhtar come Balotelli: reagisce ai buu razzisti, espulso. Poi scoppia in lacrime
Il calcio si macchia dell’ennesimo, spiacevole episodio di razzismo: ieri sera in Ucraina, durante il big match tra Shakhtar Donetsk e Dinamo Kiev, il brasiliano Taison Freda è stato preso di mira dai tifosi avversari, che lo hanno sommerso di buu razzisti.
Ma il giocatore dello Shakhtar, proprio come aveva fatto a Verona Mario Balotelli, ha deciso di reagire. Al 75′, stufo degli insulti che arrivavano dalle tribune, ha interrotto il gioco: prima ha mostrato il dito medio verso gli spalti, poi ha preso il pallone e lo ha scagliato proprio contro i tifosi della Dinamo.
Un gesto forte, che dimostra come i calciatori siano stufi degli insulti a sfondo razzista e siano pronti a dire basta. Purtroppo, però, il gesto di Taison – che gioca in Ucraina dal 2011 e per lo Shakhtar dal 2013 – è stato punito dall’arbitro Mykola Balakin che, applicando il regolamento, ha espulso il fantasista brasiliano. È stato a quel punto che il calciatore 31enne è scoppiato in lacrime, incredulo.
Le immagini delle telecamere hanno fatto notare come anche il connazionale di Taison e compagno di squadra Dentinho (anche lui oggetto di ululati razzisti durante il match) si sia messo a piangere. Entrambi i giocatori dello Shakhtar sono stati circondati da calciatori della Dinamo Kiev, che hanno invano provato a consolarli. Il direttore di gara, dopo essere stato informato degli insulti, ha chiesto di fare un annuncio all’altoparlante dello stadio. Per poi sospendere la gara per cinque minuti, applicando ancora una volta il regolamento.
Dopo cinque minuti negli spogliatoi, i giocatori sono tornati in campo e la gara è ripresa. Alla fine, lo Shakhtar è riuscito a vincere con il punteggio di 1-0. Ma a perdere è stato il mondo del calcio per intero.
Dopo la partita, su Instagram, Taison ha lanciato un messaggio contro il razzismo: “Amo la mia razza. Non starò mai zitto – ha scritto il calciatore in un lungo post – di fronte a un atto così disumano e spregevole! Le mie lacrime erano di indignazione, ripudio e impotenza. Ma il mio ruolo è combattere sempre: in una società razzista, non è sufficiente non essere razzisti. Bisogna essere anti-razzisti“.
Su Twitter l’account ufficiale della Dinamo Kiev ha criticato l’atteggiamento dei suoi tifosi: “Il calcio non è un luogo di razzismo #NoToRacism”. Lo Shakhtar Donetsk invece, in una nota, ha chiesto severe sanzioni per i tifosi: “Non ci può essere giustificazione per coloro che insultano altre persone a causa del loro colore della pelle, delle loro credenze religiose o politiche. Questo tipo di comportamento è inaccettabile in tutti i paesi civili e in ogni lega calcistica. Chiediamo alle autorità e ai club di fermare il razzismo negli stadi”.