Perché la Russia sta cercando di sterminare i cani randagi
Tra giugno e luglio 2018 i mondiali di calcio si giocheranno in Russia, e il paese si sta adoperando per ospitare l'evento mettendo in atto pratiche a dir poco discutibili
Non è la prima volta che la FIFA (Federation Internationale de Football Association) finisce al centro di qualche bufera.
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Durante i mondiali del 2014 in Brasile, ad esempio, aveva permesso alla Budweiser di vendere birra negli stadi, nonostante la polizia nazionale lo avesse proibito.
Lo stesso anno uno studio di CELL aveva affermato che i mondiali di calcio avevano un impatto negativo sull’ambiente e sull’economia del paese.
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Tra giugno e luglio 2018 i mondiali di calcio si giocheranno in Russia, e per questo motivo il paese si sta adoperando per ospitare l’evento cercando di mostrarsi al mondo con un’immagine di efficienza, pulizia e capacità organizzative.
In quest’ottica, viene considerato essenziale dalle autorità russe massacrare i cani randagi che abitano il paese. Lo sterminio è stato messo in atto in 11 città, comprese Mosca, Kaliningrad, San Pietroburgo e Soči, dove si sono già svolte le Olimpiadi invernali nel 2014.
Il problema dei cani randagi, come racconta Konbini, è molto sentito in Russia, dove le città sono invase dai cuccioli di randagi, tanto che ci si può imbattere in loro anche nelle stazioni della metropolitana, se non proprio all’interno dei vagoni.
Soltanto a Mosca, infatti, pare che ci siano circa 35mila cani randagi che si aggirano per le strade.
Secondo un volontario animalista intervistato da Pawculture, il problema si trascina – e non fa altro che peggiorare – dagli anni dell’URSS: “Il problema dell’aumento della popolazione di cani randagi a Mosca risale a quando, durante gli anni dell’URSS, era normale lasciare per la strada un cane che non si voleva più”.
“Nessuno ha mai controllato il processo, nessuno ha mai parlato di un’attitudine umana nei confronti degli animali randagi, e nessuno era interessato a creare condizioni decenti per la loro vita”.
Da allora, comunque, la situazione non è mai migliorata, un po’ per la mentalità russa secondo cui adottare un cane randagio è sinonimo di povertà, un po’ perché il governo non ha adottato nessuna legge per proteggere gli animali.
Dunque le persone continuano a maltrattare e abbandonare i loro animali senza ripercussioni.
L’assenza di diritti e di leggi che tutelino la vita degli animali e l’impellenza dei mondiali di calcio, che prevedono l’affluenza dei turisti e l’attenzione dei media in generale, hanno fatto prendere al governo russo la decisione di spendere circa 2 milioni di dollari in “squadroni della morte”, che hanno il compito di prelevare dalle strade i cani randagi per poi ucciderli.
Una petizione di Change.org sta cercando di impedire questo massacro, e ha già raccolto oltre 175mila firme. Questo ha indotto il governo russo a promettere di istituire ripari temporanei per i cani randagi che vengono catturati nei pressi delle future sedi dei mondiali, sebbene gli attivisti affermino con decisione che i soldi siano già stati spesi per gli “squadroni della morte”.
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