Riganò, l’ex bomber della Fiorentina fa il muratore: “Ho guadagnato bene, ma bisogna tornare a lavorare”
Riganò, l’ex bomber della Fiorentina fa il muratore: “Ho guadagnato bene, ma bisogna tornare a lavorare”
“Avevo lasciato questo mestiere a tre quarti, nemmeno a metà. Io sono questo: amo costruire e riparare le cose. Così, non avendo avuto chiamate per allenare sono tornato a fare il mio lavoro”. Lo ha detto Christian Riganò parlando della sua scelta di tornare, dopo una lunga carriera nel calcio, a fare il suo vecchio lavoro: quello di muratore.
“Due cose so fare nella vita: i gol e il muratore. Così, dopo aver smesso di giocare, sono tornato a fare il mio mestiere: mi piace e ne vado orgoglioso”, ha detto al Corriere della Sera l’ex centravanti della Fiorentina. Con 519 presenze e 271 reti dalla seconda categoria alla Serie A, Riganò è ricordato soprattutto per aver riportato nella massima serie la Fiorentina, quando aveva già 30 anni.
“Ero al Taranto. Mi chiamò Giovanni Galli, chiedendomi di andare alla Fiorentina, che era finita in C2 dopo il fallimento di Cecchi Gori. Alla prima telefonata riattaccai, pensavo fosse uno scherzo”, ha ricordato l’ex bomber ora 49enne. “Ho preso due patentini per allenare… Amo il calcio, ma si vede che non sono adatto per quello di oggi, fatto principalmente di sponsor, non accetto compromessi. Certo, se poi arrivasse la chiamata giusta sarei pronto a tornare in panchina”, ha detto al quotidiano.
“Ho guadagnato bene e ne sono felice”, ha affermato. “Nella mia intera carriera, però, ho incassato quanto molti giocatori di media fascia oggi guadagnano in due tre mesi. Così, poi, bisogna tornare a lavorare”.