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Parigi-Roubaix 2024: Mathieu annichilisce il mondo

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Con una prestazione cannibalesca, il campione del mondo Mathieu van der Poel (Alpecin Deceuninck) ha vinto la 122ma edizione della Parigi-Roubaix, bissando il successo dello scorso anno. L’olandese ha percorso i 259,9 chilometri del percorso nel tempo di 5h25’58” alla media oraria record di 47,5 kmh. Come 12 mesi fa, la piazza d’onore è andata al suo compagno di squadra, Jasper Philipsen, giunto a tre minuti dal suo capitano. Il fiammingo, trionfatore tre settimane fa nella Milano-Sanremo, ha preceduto in volata il danese Mads Pedersen (Lidl Trek) e il tedesco Nils Politt (UAE Team Emirates) che hanno guadagnato rispettivamente la terza e quarta moneta. Per completezza di cronaca, il primo degli italiani è stato Andrea Pasqualon (Bahrain Victorious), giunto 67° al velodromo Andre Petrieux con un distacco di 9’34” dal vincitore. La resurrezione pasquale nelle Fiandre, a mo’ di rondine, non ha fatto primavera.

Con il successo odierno il nipote di Raymond Poulidor diventa l’undecimo corridore capace di vincere nello stesso anno il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix. Il primo a riuscire in questa epica impresa fu lo svizzero Heiri Suter nell’ormai lontanissimo 1923. Fu, poi, la volta del Belgio a salire in cattedra con ben otto bi-vincitori: Romain Gijssels (1932), Gaston Rebry (1934), Raymond Impanis (1954), Fred De Bruyne (1957), Rik Van Looy (1962), Roger De Vlaeminck (1977), Peter Van Petegem (2003) e Tom Boonen (2005). Il gigante di Mol fu il primo a bissare l’accoppiata, ripetendosi nel 2012, emulato dal suo eterno antagonista, l’elvetico Fabian Cancellara (2010 e 2013). Van der Poel inserisce l’Olanda in questa prestigiosa lista, diventando il secondo a realizzarla in maglia iridata dopo Van Looy nel 1962.

La cronaca della corsa, esattamente come una settimana fa nella Ronde van Vlaanderen, si riduce a un solo preciso momento decisivo. Il ruolo svolto dal Koppenberg, sette giorni fa, è stato assolto oggi dal settore di pavé numero 13, denominato Orchies, posto a 60 chilometri dall’arrivo. Su questi 1.700 metri di ciottolato, classificati con tre stellette dagli organizzatori, Mathieu ha fatto il vuoto, archiviando in via definitiva la pratica. La tanto discussa chicane, posta all’ingresso della Foresta di Arenberg a poco meno di 100 chilometri dal traguardo è risultata irrilevante per lo svolgimento della gara, assicurando comunque che in quello specifico passaggio non avessero luogo cadute.

Con la corsa odierna termina la fase franco-fiamminga delle classiche del nord. Domenica sarà la volta dell’Amstel Gold Race, cui non prenderà parte il dominatore dello scorso anno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Il fuoriclasse di Komenda rientrerà in corsa nella Freccia Vallone, anch’essa conquistata l’anno scorso, per poi disputare la Liegi-Bastogne-Liegi dove, però, non troverà il vincitore delle ultime due edizioni, Remco Evenepoel (Soudal Quickstep), fermo ai box dopo la caduta al Giro dei Paesi Baschi che ha coinvolto, in modo grave, Jonas Vingegaard (Visma Lease a Bike) e, più leggermente anche Primoz Roglic (Bora Hansgrohe). E’ assai improbabile che tutti i quattro moschettieri siano al via del Tour de France, previsto a Firenze sabato 29 giugno, fermo restando che Tadej, a caccia della leggendaria accoppiata rosa-gialla, esordirà a maggio al Giro d’Italia.

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