Olimpiadi, la judoka Alice Bellandi: “Amo Chiara, lo sport sta diventando davvero un posto inclusivo”
Olimpiadi Tokyo, la judoka Alice Bellandi: “Amo la mia fidanzata Chiara”
“Amo il judo e la mia fidanzata Chiara, lo sport sta diventando un posto inclusivo”: a parlare è Alice Bellandi, la judoka che alle Olimpiadi di Tokyo ha sfiorato la medaglia di bronzo, la quale, in un’intervista a La Repubblica, ha raccontato le difficoltà affrontate prima dei Giochi.
“Un giorno, durante il lockdown, mi sono guardata allo specchio, ho visto un mostro: ero gonfia, avevo riversato sul cibo tutte le mie frustrazioni, le ansie, le mancanze. Bulimia e poi anoressia in seguito a diete fai-da-te prima delle gare, un disastro” ha svelato l’atleta.
Successivamente, Alice ha affrontato un percorso di guarigione grazie a un medico e al judo, che la sportiva definisce “una cura”. Poi, la scoperta dell’amore con la sua Chiara.
“Lavora in un chiosco non lontano dal centro tecnico federale di Ostia, dove mi alleno. È stata la prima ragazza che ho portato a casa” ha raccontato la judoka.
“Un’amicizia molto forte con una ragazza a 15 anni è diventata un amore. I miei genitori l’hanno capito da soli. Non mi hanno detto nulla se non ‘l’amore è amore’. Il mondo sta cambiando, in meglio”.
“La società sta diventando più libera, serena su questo aspetto – dichiara Alice Bellandi – e lo sport sta perdendo anche la sua aura machista per diventare davvero un posto inclusivo, per tutti”.
La judoka dice la sua anche sul Ddl Zan: “È un provvedimento sacrosanto. Istituire il reato di discriminazione omofoba sarebbe un deterrente contro l’arretratezza che ancora si annida in angoli del nostro Paese”.