Olimpiadi Parigi 2024: dopo Van Der Poel e Pogacar, riuscirà anche Remco a fare doppietta?
Si corre domani la prova olimpica maschile di ciclismo in linea. Simile a una classica primaverile del nord, il percorso, con 273 chilometri e 2.800 metri di dislivello, sarà costellato da una pletora di piccole asperità, tutte impegnative ma nessuna in grado di determinare singolarmente l’esito conclusivo. Si partirà dal Trocaderò per arrivare sul ponte Alexander III con spettacolari passaggi davanti ai monumenti più rinomati della Ville Lumiere. Tra le due fasi estreme metropolitane, il tragitto si svilupperà a ovest di Parigi con una prima metà relativamente semplice cui farà seguito una seconda di continui saliscendi. Una volta rientrati in città, infine, i corridori affronteranno un anello di 18 chilometri che avrà il suo punto cruciale con il passaggio in cima a Montmartre ai meno nove dall’arrivo.
Saranno soltanto 90 i corridori al via. Le prime cinque nazioni del ranking mondiale (Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna e Slovenia) potranno schierare quattro ciclisti. Le successive cinque, tra cui l’Italia, avranno a disposizione tre elementi. Ci saranno, poi, dieci compagini con due atleti e ben 35 con un solo rappresentante. Quanto successo tra anni fa a Tokyo, con il sorprendente successo di Richard Carapaz, suggerisce che, domani in corsa, l’imprevidibilità dovrebbe farla da padrona. Tra l’altro, per una scelta discutibile dell’Ecuador, che gli ha preferito Jhonatan Narvaez, la locomotora del Carchi non difenderà il suo titolo. Detto ciò, ammesso che una squadra possa tentare di controllare la corsa, il Belgio si presenta come la più attrezzata per provarci con un quartetto, forte ed esperto, in cui ai due medagliati della cronometro di sabato scorso, Remco Evenepoel e Wout Van Aert, aggiungerà il competitivo Jasper Stuyven e l’affidabile Tiesj Benoot. Come sempre avviene tra i fiamminghi nelle prove per nazionali, ci sarà da capire se, in gara, prevarrà l’armonia o la discordia. Saranno sicuramente al servizio d’un solo corridore l’Olanda, per il campione del mondo Mathieu van der Poel, la Danimarca, per l’iridato 2019 Mads Pedersen, e la Francia con Julian Alaphilippe, vincitore del mondiale nel 2020 e 2021, che dopo un discreto Giro d’Italia ha rinunciato al Tour de France per preparare l’appuntamento olimpico. Alberto Bettiol, l’unico azzurro competitivo al via, dovrà inventarsi qualcosa come l’attacco da lontano a Glasgow d’un anno fa, sperando in miglior fortuna.
Il 2024 del ciclismo élite maschile è stato finora caratterizzato da due doppiette. A inizio primavera van der Poel, in maglia iridata, ha conquistato in modo enfatico, nello spazio d’una settimana, Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix, centrando un accoppiata che non si verificava dal 2013 quando l’impresa riuscì allo svizzero Fabian Cancellara. Successivamente è stata la volta di Tadej Pogacar che, a 26 anni da Marco Pantani, ha sovrapposto il giallo al rosa, dominando nello stesso anno Giro d’Italia e Tour de France. Domani la storia busserà alla porta di Remco Evenepoel, offrendogli la possibilità di diventare il primo a conquistare, negli stessi Giochi, l’oro olimpico sia in linea che a cronometro. L’apertura dell’uscio, però, non sarà cosa facile.