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Morto Gigi Riva, la malattia di Rombo di Tuono

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Morto Gigi Riva, la malattia di Rombo di Tuono

Gigi Riva è morto oggi a 79 anni. Ma qual è la malattia di Rombo di Tuono che ha causato la morte? Probabilmente è stato il centravanti italiano più forte di sempre. Nessuno ha segnato come lui con la maglia della nazionale italiana (35 reti in 42 partite). Storico lo scudetto conquistato con il Cagliari nel 1970. L’ex attaccante della Nazionale era ricoverato da ieri, 21 gennaio, all’ospedale di Cagliari dopo esser stato colpito da malore, un infarto, mentre si trovava in casa. Solo poche ore prima del decesso, attorno alle 19, era stato emesso un bollettino che parlava di un “paziente sereno” e di “condizioni stabili”. Purtroppo però poco dopo Riva è stato colpito da un nuovo malore e poi è arrivata invece la terribile notizia della sua morte.

Le reazioni

“Perdo un grandissimo amico, abbiamo fatto una lungo percorso di vita insieme. Dal militare a tanti ricordi in nazionale. Una tristezza infinita, sono profondamente addolorato, non riesco a parlare”, ha detto a caldo Dino Zoff. “Da giocatore è stato il più grande attaccante italiano della storia e uno dei migliori al mondo. Io ero un suo grande tifoso, poi ho lavorato con lui in nazionale, io ct e lui capo-delegazione e ho conosciuto un uomo ancora più grande del calciatore, una persona straordinaria. Se n’è andato via troppo presto, è un grandissimo dispiacere. Ha dato la vita per il calcio, dobbiamo essere tutti grati”, ha ricordato l’ex ct Arrigo Sacchi.

“E’ una giornata davvero triste, perdiamo uno dei simboli del calcio italiano, un giocatore fantastico e soprattutto un uomo vero, di una rettitudine unica, con la Sardegna nel cuore. E’ stata una fortuna averlo conosciuto”, ha commentato Fabio Capello, compagno di Riva in nazionale. “Era un amicone, non voleva mai stare da solo. Era una forza della natura, un grande”. Così Roberto Boninsegna. “Ho passato tanti anni con lui e quando sono arrivato a Cagliari all’inizio della mia carriera ho dormito due anni con lui. Non avevo l’auto, ero sempre con lui e siamo diventati amici sia in campo che fuori. Poi io sono tornato all’Inter e ci siamo ritrovati in Messico per quella bellissima esperienza”.

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