Dalla sicurezza dei lavoratori al mancato rispetto dei diritti: il costo umano dei Mondiali in Qatar in numeri
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Ieri è cominciato il Campionato mondiale di calcio e durerà fino al 18 dicembre. Si tratta dell’ultima edizione che prevede la partecipazione di 32 nazionali, perché dal 2026 il torneo verrà esteso a 48 partecipanti.
Lo show di apertura ha avuto inizio con un filmato che ha illustrato la terra che ospita la Coppa del Mondo e che fin dalla sua assegnazione ha suscitato forti polemiche. La totale assenza di diritti e della sicurezza dei lavoratori, sfruttati, senza alcuna tutela, per la costruzione di stadi e infrastrutture o il mancato rispetto dei diritti umani e civili hanno suscitato indignazione, proteste e gesti di boicottaggio. I numeri che seguono, riepilogati anche sul profilo Instagram di TPI, servono a ricordare il costo umano dei mondiali in Qatar.
Il costo umano dei Mondiali in Qatar in numeri
Numero di clausole o condizioni sui diritti umani riguardanti le tutele del lavoro richieste da FIFA alle autorità del Qatar in occasione dell’assegnazione dei diritti di hosting nel 2010.
Numero ufficiale di lavoratori morti durante i preparativi per i Mondiali, secondo Qataris e Infantino. Il Comitato Supremo afferma che anche altri 36 lavoratori dei cantieri degli stati sono morti, ma per cause naturali.
Numero di lavoratori migranti provenienti da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka che sarebbero morti tra il 2010 e il 2021, secondo il Guardian.
È tuttavia impossibile conoscere il numero esatto dei lavoratori migranti morti. Human Rights Watch ha rilevato che le famiglie raramente ricevono un risarcimento per i decessi perché, secondo il diritto del lavoro del Qatar, le morti non considerate legate al lavoro, non ne hanno diritto.
Numero di lavoratori nepalesi morti a causa del caldo, secondo uno studio del 2019 pubblicato sulla rivista Cardiology.
Cifra minima per il numero di lavoratori migranti che Amnesty International ritiene siano stati sfruttati e abbiano subito abusi a causa delle permissive leggi sul lavoro e dell’insufficiente accesso alla giustizia.
Numero di ore lavorate al giorno nei settori domestico e della sicurezza, secondo Amnesty International.
Salario minimo legale al mese (1.000 riyal), l’equivalente di circa 1 sterlina l’ora. Ma vitto e alloggio sono forniti.
Cifra pagata come quota di assunzione da alcuni lavoratori migranti. Molti di questi stanno ancora lottando per rimborsare le tasse di assunzione e i debiti associati, così da poter inviare denaro alle loro famiglie.
La valutazione del Qatar, su 180 paesi, nell’indice sulla libertà di stampa di Reporter Senza Frontiere. I giornalisti sono stati avvertiti dai gruppi per i diritti umani che probabilmente saranno sottoposti a sorveglianza durante la Coppa del Mondo.
Importo che Amnesty ritiene che la Fifa dovrebbe mettere a disposizione per aiutare a risarcire i lavoratori migranti che sono morti o hanno subito lesioni in Qatar.
Ciò equivale al premio in denaro della Coppa del Mondo.