Mondiali Qatar, Fifa vieta alla Danimarca la maglia per i diritti umani
Sulle maglie d’allenamento dei nazionali danesi in Qatar non potrà campeggiare la scritta “Diritti umani per tutti”. La Fifa, infatti, non ha concesso l’autorizzazione come conferma ai media locali Jakob Jensen, direttore generale della Federcalcio danese: “Ci dispiace ma dobbiamo tenerne conto e rispettare le regole che ci sono imposte, vogliamo evitare sanzioni o multe”. L’ente che governa il calcio mondiale vieta tutti i messaggi politici e la scorsa settimana ha esortato le squadre a “concentrarsi sul calcio” e a non trascinare lo sport “in battaglie ideologiche o politiche”.
La DBU aveva precedentemente annunciato che le magliette da allenamento avrebbero mostrato “messaggi critici”, con i due sponsor – la lotteria nazionale Danske Spil e la banca Arbejdernes Landsbank – che hanno accettato di sostituire i loro loghi per queste motivazioni.
Se la Danimarca indossasse comunque le maglie, potrebbe essere multata o addirittura ricevere delle penalizzazioni.
La Danimarca è stata una delle nazionali più attive sul fronte dei diritti umani e dei lavoratori migranti in Qatar. I calciatori saranno senza famiglie al seguito per evitare di “contribuire ai profitti del Qatar” mentre la Hummel, sponsor tecnico della nazionale, ha presentato le maglie che i giocatori indosseranno ai Mondiali: in una sono stati volutamente attenuati simboli e loghi della “Danish Dynamite” “perchè non vogliamo siano visibili durante un torneo che è costato la vita a migliaia di persone” mentre sarà tutta nera la terza maglia in segno di lutto per tutti gli operai scomparsi mentre lavoravano agli impianti.
Amnesty International ha a subito preso posizione, dichiarando: “Non capiamo perchè la Fifa respinga questa bella e importante iniziativa della DBU”.