“Oggi mi sento gay, arabo, migrante, disabile”: il presidente Fifa difende i Mondiali in Qatar
Il presidente della Fifa Gianni Infantino difende i Mondiali in Qatar
Il presidente della Fifa Gianni Infantino difende la scelta di disputare i Mondiali 2022 in Qatar durante una discussa conferenza stampa al termine della quale il suo portavoce ha anche fatto coming out.
“Oggi ho belle sensazioni – ha dichiarato Infantino nella conferenza stampa di apertura del Mondiale – Mi sento Qatari, africano, arabo, migrante, gay. Sono un figlio di lavoratori migranti. I miei genitori hanno lavorato molto duramente e in difficili condizioni. Ricordo come gli immigrati venivano trattati alle frontiere, quando volevano le cure mediche”.
“Quando sono diventato presidente della Fifa, ho voluto vedere qui le sistemazioni dei lavoratori stranieri e sono tornato alla mia infanzia. Ma come la Svizzera a poco a poco è diventata un esempio di integrazione, così sarà per il Qatar” ha aggiunto.
“Sono venuto qui sei anni fa e ho iniziato a occuparmi dei problemi dei lavoratori, a partire dallo stanziamento delle compensazioni per gli incidenti sul lavoro” ha quindi dichiarato Infantino a proposito dello sfruttamento dei lavoratori nella costruzione degli impianti per la competizione calcistica.
Il presidente della Fifa, quindi, ha difeso il governo qatarino: “Se facciamo due passi indietro, il Qatar offre possibilità a centinaia di migliaia di immigrati e lo fa in maniera legale. Noi in Europa chiudiamo le frontiere, creiamo stranieri illegali: Per cercare di venire in Europa sono morte 26 mila persone. L’Europa dovrebbe fare come il Qatar, creare condizioni legali per i lavoratori stranieri”.
“Certo, le riforme hanno bisogno di tempo, di anni e anni. Ma chi è qui in Qatar, da lavoratore straniero, lo è in maniera legale e ha tutta l’assistenza, anche sanitaria. In Qatar ognuno è benvenuto di qualunque religione, di qualunque orientamento sessuale sia. Il Mondiale è una straordinaria occasioni di avvicinare il mondo occidentale al mondo arabo. Abbiamo una storia diversa, veniamo da culture diverse, ma facciamo parte dello stesso mondo” ha dichiarato ancora Gianni Infantino.
Secondo Infantino le persone omosessuali “saranno accolte senza discriminazioni, nonostante le leggi che criminalizzano i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso. Per quello che noi europei abbiamo fatto negli ultimi 3.000 anni dovremmo scusarci per i prossimi 3.000 anni, prima di dare lezioni morali agli altri. Queste lezioni morali sono solo ipocrisia”.
E a tal proposito, al termine della conferenza stampa, il portavoce di Infantino, Bryan Swanson, ha fatto coming out: “Sono seduto qui, in una posizione privilegiata, su un palcoscenico globale, come uomo gay qui in Qatar. Abbiamo ricevuto rassicurazioni che tutti saranno i benvenuti in questa Coppa del mondo. Solo perché Infantino non è gay, non significa che non gli importi dei gay. Gli importa eccome. Siamo un’organizzazione inclusiva. Ho un certo numero di colleghi gay e vi dico che ci sarà rispetto per tutti”.