Mondiali ciclismo, il danese Pedersen è il nuovo campione del mondo. L’italiano Trentin arriva 2°
La delusione per l’Italia, seconda con Matteo Trentin, è immensa. Rimasto solo con il danese ed il giovane svizzero Stefan Kung, il ciclista di Borgo Valsugana è stato nettamente sconfitto al termine di una volata che forse troppi ritenevano essere una formalità
Mondiali ciclismo vincitore | Lo sconosciuto danese Mads Pedersen è il nuovo campione del mondo di ciclismo professionisti. Il non ancora 24enne carneade di Lejre ha regalato uno storico primo titolo alla Danimarca al termine di una gara corsa, per l’appunto, in condizioni scandinave.
La delusione per l’Italia, seconda con Matteo Trentin, è immensa. Rimasto solo con il danese ed il giovane svizzero Stefan Kung, il ciclista di Borgo Valsugana è stato nettamente sconfitto al termine di una volata che forse troppi, a cominciare dal sottoscritto, ritenevano essere una formalità. Così non è stato. Pedersen, infatti, non ha avuto problemi a rispondere allo scatto, decisamente timido e forse prematuro, di Trentin ai 200 metri per poi saltarlo facilmente e vincere con ampio margine.
Fino a quel momento, nel contesto di una gara che ha visto soltanto 46 dei 197 partenti raggiungere l’arrivo, la Nazionale di Davide Cassani era stata perfetta. Talmente impeccabile che, al suono della campana dell’ultimo giro, due dei cinque componenti del gruppo di testa erano azzurri, posto che con Trentin c’era anche un ottimo Gianni Moscon in aggiunta al superfavorito di giornata Mathieu van der Poel. All’inizio dell’ultima tornata il giovane olandese si piantava e poco dopo anche Moscon si staccava, facendo perdere all’Italia un incontestabile vantaggio tattico che, forse, avrebbe potuto essere decisivo se il corridore della Ineos fosse rimasto fino alla fine con Trentin.
Pur considerando il grande dispiacere, non bisogna dimenticare le note positive. A 11 anni dal trionfo di Varese, con Alessandro Ballan campione davanti a Damiano Cunego e Davide Rebellin quarto, l’Italia torna sul podio dopo anni in cui la squadra aveva fatto poco più che atto di presenza. Soltanto a cavallo della seconda guerra mondiale, tra l’ultimo trionfo di Alfredo Binda nel 1932 e la grande impresa di Fausto Coppi a Lugano nel 1953, l’Italia è stata costretta ad un periodo così lungo di astinenza.
Oggi sembrava essere finalmente la giornata buona. Gli dei del ciclismo, tuttavia, avevano idee diverse.