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Schiaffi all’allieva caduta dalla trave, allenatrice a processo: “L’ho fatto per il suo bene”

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Con l’accusa di “abuso di mezzi di correzione”, la direttrice della Gymnasium di Treviso, allenatrice di ginnastica ritmica, Moira Ferrari, è stata rinviata a giudizio dal gup.

È il primo processo che nasce dallo scoppio dello scandalo che ha investito il mondo delle “farfalle” azzurre dopo la denuncia di maltrattamenti e abusi da parte delle istruttrici.

In attesa di capire quale sarà la sorte di Emanuela Maccarani dell’Accademia di Desio, ad ora indagata per maltrattamenti insieme alla sua assistente Olga Tishina.

Nel 2017 Ferrari ha tirato uno schiaffo a una delle sue atlete, che all’epoca aveva 8 anni, “in virtù dell’affetto che provavo per lei”, si è giustificata.

La donna ha depositato la sua memoria difensiva, nella quale si può leggere la motivazione che l’ha spinta a compiere il gesto violento. Dopo che la giovane ginnasta sbagliò un elemento a trave cadendo, accorse nei pressi dell’attrezzo e “una volta giunta alla trave mi sono ritrovata davanti la ragazzina praticamente illesa e istintivamente, certamente per la paura che io stessa ho provato vedendola cadere, le ho dato uno schiaffo, accompagnandolo con un rimprovero, ricordandole che anche un singolo momento di disattenzione poteva avere conseguenze gravi sulla sua salute”.

La direttrice tecnica e coach di livello nazionale afferma di essersi già scusata formalmente con i genitori della ragazzina, ma loro “sono venuti meno alla loro parola invece di ricomporre la questione” e hanno deciso di denunciarla sia alla giustizia sportiva che a quella penale.

A fine Ottobre 2023 si terrà la prima udienza del processo. Per il Coni la sanzione corretta fu un mese di squalifica e 300 euro di ammenda, arrivati in seguito a un patteggiamento senza incolpazione.

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