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Milano-Sanremo 2024: Tadej contro la logica, Mathieu per il bis

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Si disputerà domani la 115ma edizione della Milano-Sanremo, la prima delle cinque classiche monumento stagionali. Tra queste, la corsa verso la città dei fiori è indubbiamente la più lunga ma anche la più facile, essendo il percorso privo di grandi insidie. A onor del vero, non si partirà da Milano bensì da Pavia, emulando così quanto avviene già da qualche anno alla Parigi-Roubaix che ha spostato il via a Compiegne, 80 chilometri a nord della ville lumiere. Per compensare la distanza perduta tra la vecchia e la nuova sede di partenza, mantenendo cosi il chilometraggio vicino a quota 300, inizialmente il percorso punterà a ovest, seguendo il corso del Po, per poi deviare bruscamente a sud fino a Voghera, riprendendo poi il sentiero tradizionale. Il lungo tratto piemontese, interamente in provincia di Alessandria, farà da prologo al passo del Turchino, seguito dalla planata su Voltri dove i corridori incontreranno il mare, entrando sulla Via Aurelia.

La SS1 diventerà a questo punto la sede primaria del percorso per i restanti 130 chilometri. Dapprima, non ci saranno insidie. Poi ai meno 60 dal traguardo s’incontreranno, in rapida successione, i tre capi, Mele, Cervo e Berta, che un tempo costituivano le ultime asperità della gara. Passata dalla provincia di Savona in quella di Imperia, la corsa giungerà a San Lorenzo al mare. Superato l’abitato, si abbandonerà l’Aurelia, voltando a destra per inerpicarsi sulla salita di Costa Rainera fino ai 239 metri d’altitudine di Cipressa. Questa salita, introdotta nel 1982 da Vincenzo Torriani, solitamente produce una forte, ma quasi mai decisiva, scrematura del plotone soprattutto per via dei 10 chilometri pianeggianti al termine della discesa che favoriscono il ricompattamento del gruppo, prima dell’inizio dello strappo del Poggio, sul quale, più in discesa che in salita, si è quasi sempre decisa la gara. Al termine della vertiginosa picchiata su Sanremo si tornerà sulla SS1 a soli 2.000 metri dallo striscione d’arrivo in via Roma.

Analizzando i possibili vincitori, due campioni polarizzano i pronostici: il campione del mondo, nonché trionfatore dell’ultima edizione, l’olandese Mathieu van der Poel (Alpecin Deceuninck), e il numero uno del ciclismo mondiale, lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Sarà intorno a questi due fari che ruoterà la corsa. Da un lato, la voglia del campione di Komenda di fare selezione su un percorso che oggettivamente non offre molte possibilità; dall’altra, il marcamento del nipote di Raymond Poulidor per impedire che ciò non avvenga prima che lui possa giocare le sue carte sul Poggio.

Intorno ai diarchi tenteranno di ritagliarsi un ruolo una serie di personaggi in cerca d’autore a cominciare da coloro che in via Roma hanno già vinto come i francesi Arnaud Demare (Arkea B&B Hotels) e Julian Alaphilippe (Soudal Quickstep), il polacco Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), il fiammingo Jasper Stuyven (Lidl Trek) e lo sloveno Matej Mohoric (Bahrain Victorious). Tra gli altri papabili non vanno dimenticati il duo della Ineos formato dall’inglese Thomas Pidcock e dal record man dell’ora Filippo Ganna, il sempre positivo danese Mads Pedersen (Lidl Trek) e l’australiano dagli occhi a mandorla Caleb Ewan (Jayco AlUla), già due volte secondo nella città dei fiori. L’impresa di mercoledì alla Milano-Torino ha rilanciato le quotazioni del toscano Alberto Bettiol (EF Education Easy Post). Sul vincitore del Giro delle Fiandre 2019 e su quelle di Ganna riposano le sparute speranze azzurre.

Come quasi sempre accade alla Sanremo, il vincitore potrebbe essere il più fortunato anziché il più forte. Certo è che questa volta, con due supremi campioni in gara, servirà creatività e coraggio per trionfare in via Roma.

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