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Home » Sport

Stuyven, la vittoria del coraggio

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Credit: ANSA

Il belga Jasper Stuyven (Trek – Segafredo) ha vinto la 112esima edizione della Milano – Sanremo precedendo nell’ordine Caleb Ewan (Lotto Soudal), Wout van Aert (Jumbo-Visma), Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) e Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix), tutti giunti al traguardo con lo stesso tempo del vincitore.

E’ stata un successo meritato, quello del 29enne corridore di Lovanio, capace di osare nel momento giusto, negli ultimi metri della discesa del Poggio, sfruttando al meglio l’incertezza creatasi in gruppo dall’inattesa presenza in testa alla corsa del velocista australiano Caleb Ewan. Questo evento inaspettato ha letteralmente paralizzato la corsa nel momento tradizionalmente cruciale, il falsopiano in cima al Poggio che precede la picchiata su Sanremo. Si è poi assistito ad una discesa quasi in frenata che ha portato al compattamento di un gruppo di una dozzina di corridori in vista del rientro sull’Aurelia a poco più di 2 chilometri dall’arrivo.

E’ stato in questo preciso istante che il brabantino ha piazzato il suo attacco, non esattamente irresistibile ma sufficiente a generare una situazione d’incertezza tra i grandi favoriti, nessuno dei quali si è voluto assumere l’onere dell’inseguimento. Ci sono voluti 30 secondi, un’eternità nel contesto della situazione, perché dal gruppo partisse all’inseguimento del battistrada Søren Kragh Andersen (Team DSM). Il danese raggiungeva Stuyven sotto il triangolino rosso dell’ultimo chilometro. Dandosi un paio di cambi, i due in testa riuscivano ad imboccare Via Roma conservando 50 metri di vantaggio, pochi ma sufficienti a rintuzzare la volata lanciata alle loro spalle. Stuyven partiva a 150 metri dall’arrivo lasciando sul posto Andersen e conservando sul traguardo una macchina di vantaggio su Ewan e Van Aert.

Corsa ad una media superiore ai 45 chilometri orari, la gara è stata movimentata dalla fuga in partenza di otto corridori: Nicola Conci (Trek-Segafredo), Andrea Peron e Charles Planet (Team Novo Nordisk), Filippo Tagliani e Mattia Viel (Androni-Sidermec), Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizanè), Taco Van der Hoorn (Intermarché-Wanty-Gobert) e Mathias Jorgensen (Movistar). Gli attaccanti guadagnavano subito sette minuti costringendo i tre tenori, Alaphilippe, Van Aert e Van der Poel, a schierare un uomo davanti al gruppo per assicurarsi che il divario cronometrico non si dilatasse. La fuga viveva una lunga vita di 250 chilometri, esaurendosi ai piedi della Cipressa.

Entravano a questo punto in scena Jumbo Visma ed Ineos Grenadiers che imprimevano alla corsa un ritmo così elevato da stroncare ogni velleità d’attacco. Il marcamento serrato tra i tre grandi favoriti, a loro volta sorpresi dalla tenuta in salita di Ewan, creava i presupposti per una soluzione decisamente inaspettata in linea con la grande tradizione della Milano-Sanremo. Chapeau a Stuyven per averne saputo approfittare.

Leggi anche: 1. Il Giro d’Italia 2021: prudente nel percorso ed avaro nelle celebrazioni / 2. Disputare le Olimpiadi di Tokyo quest’estate, senza pubblico, non ha senso. Ecco un’idea alternativa

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