Mihajlovic malato, l’allenatore in lacrime: “Ho la leucemia, ma so che la vincerò”
Mihajlovic malato, l’allenatore in lacrime: “Ho la leucemia, ma la vincerò”
MIHAJLOVIC MALATO LEUCEMIA – L’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic oggi pomeriggio ha parlato in una conferenza stampa al centro tecnico di Casteldebole del proprio futuro sulla panchina del Bologna, in relazione alle proprie condizioni di salute. “Voglio essere chiaro: le analisi hanno detto che c’è qualcosa di irregolare. È leucemia: quando me l’hanno detto è stata una bella botta, sono stato due giorni in camera a piangere”, ha detto il tecnico serbo, mentre faceva fatica a trattenere le lacrime. “Non sono lacrime di paura, so che la vincerò”.
“Io non gioco mai per non perdere, sennò perdo: così nel calcio, così nella vita”, ha continuato Mihajlovic. “Batterò la leucemia, e lo farò per mia moglie, per la mia famiglia, per chi mi vuole bene”. “È una forma attaccabile, si può guarire”, ha detto ancora il tecnico. “E io la batterò. Ma ho bisogno dell’aiuto di tutti quelli che mi vogliono bene”.
Mihajlovic malato di leucemia, ma resterà allenatore del Bologna
Mihajlovic ha detto di aver condiviso il suo momento si sofferenza anche con i suoi atleti. “Prima di incontrarvi ho avuto una conference call con i miei giocatori: ho pianto anche con loro”, ha raccontato in conferenza stampa. “Ho pianto molto – ha proseguito – quando ho visto qualcosa che mi ha commosso. Ma non mi piace che uno mi veda e pianga. Io sto bene e sono apposto. State sereni, io questa battaglia la vinco e spero dopo di essere un uomo migliore e più maturo”.
“Sinisa resta l’allenatore del Bologna, sconfiggerà la malattia”, aveva detto il direttore sportivo del Bologna, Walter Sabatini, nella stessa conferenza stampa prima dell’intervento di Mihajlovic.
Mihajlovic malato di leucemia, i sospetti degli ultimi giorni
Nei giorni scorsi Mihajlovic non era partito con la sua squadra per il ritiro di Castelrotto, in provincia di Bolzano. I calciatori avevano raggiunto l’Alto Adige giovedì scorso, 11 luglio, ma il tecnico serbo era rimasto in città perché, secondo la motivazione ufficiale, era influenzato. Ma l’indisposizione dell’allenatore aveva subito destato sospetti, anche considerando il noto spirito battagliero dell’ex difensore di Roma, Sampdoria, Lazio e Inter, che difficilmente avrebbe mancato per una banale influenza un appuntamento importante per la costruzione della stagione come i primi giorni di ritiro precampionato.
In seguito si è diffusa la notizia dei problemi di salute per Mihajlovic e degli esami clinici che hanno evidenziato la necessità di una terapia d’urto.
Mihajlovic aveva esordito come allenatore proprio a Bologna, dieci anni fa, ed era tornato nella città emiliana a gennaio scorso. L’allenatore serbo aveva preso la guida di una squadra che sembrava ormai spacciata accompagnandola poi alla salvezza e ottenendo la riconferma in panchina.
Ora tutto il mondo del calcio gli esprime solidarietà.
“Sei troppo forte: questo ti fa un baffo e poi dobbiamo giocare a padel”, è il messaggio rivolto a Mihajlovic dal commissario tecnico della Nazionale Italiana Roberto Mancini, che con il tecnico del Bologna ha condiviso uno scudetto alla Lazio da giocatore e due all’Inter da tecnico e vice. Mancini ha rivolto sul suo profilo Instagram un incoraggiamento, accompagnato da una serie di foto insieme.