“La mia malattia mi ha migliorato molto”: quando Mihajlovic descriveva la leucemia a Porta a Porta
L’allenatore del Bologna ed ex calciatore Sinisa Mihajlovic si è spento oggi dopo un rapido declino delle sue condizioni di salute avvenuto tra domenica e lunedì: lo sportivo era malato di leucemia da diverso tempo, era tornato in panchina dopo un primo periodo di cure intensive e sembrava stesse meglio ma poi l’orribile malattia lo ha sopraffatto. Appena lo scorso weekend Mihajlovic parlava con gli amici dei suoi programmi futuri, a partire dal desiderio di ricominciare da gennaio – una volta concluso il ciclo di terapie che stava svolgendo – a vedere partite in giro per gli stadi d’Italia e d’Europa.
Non ha fatto in tempo, la leucemia lo ha strappato all’affetto dei suoi cari e di chi lo ha ammirato in campo e in panchina. Della sua malattia ha parlato con Bruno Vespa a Porta a Porta il 18 febbraio 2021: “Questa malattia mi ha migliorato molto, sono diventato più paziente. Prima non era un mio pregio, ero molto più impulsivo. Ora sono più riflessivo ed emotivo, mi emoziono più facilmente. Mi godo certe cose che quando stai bene sembrano scontate, poi stai male e scopri che non lo sono così tanto”.
Nel primo pomeriggio di oggi, 16 dicembre, la famiglia di Sinisa Mihajlovic ha comunicato la morte dell’ex allenatore: “La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic. Uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessndro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato”.