L’incredibile rissa al termine del match tra McGregor e Khabib – VIDEO
Un finale inatteso alla T-Mobile Arena di Las Vegas: il russo si conferma campione, ma dà vita a una violenta rissa col team dell'avversario
Un finale inaspettato per l’incontro più atteso di sempre della UFC, la massima organizzazione mondiale nel campo delle arti marziali miste. Il 6 ottobre 2018 si è svolto l’incontro per la cintura dei pesi leggeri tra Khabib Nurmagomedov, campione in carica, e ConorMcGregor, ex vincitore del titolo dei pesi piuma e dei pesi leggeri.
Sul ring della T-Mobile Arena di Las Vegas si sono sfidati l’invincibile Khabib Nurmagomedov contro la superstar Conor McGregor. A mettere ko l’avversario è stato Khabib, a 3 minuti e 3 secondi del quarto round.
L’irlandese McGregor, superstar anche fuori dal ring, si è visto costretto a dichiarare la resa dopo lo schiacciamento del collo (conosciuta nel mondo della MMA come neck crank).
Uno straordinario Khabib Nurmagomedov ha dimostrato di meritare il titolo disputando il match con una netta superiorità tecnica rispetto all’avversario.
Non si è accontentato della vittoria, però. Dopo che l’arbitro ha dichiarato concluso il match, infatti, il fighter ha continuato a inveire contro l’irlandese, ancora a terra e stordito. Un comportamento condannabile, ma di certo non nuovo sul ring.
Ma a sconvolgere il mondo incollato alla tv per il match più atteso della storia di questo sport è stato quello che il russo ha fatto subito dopo. “The eagle” – così è conosciuto Nurmagomedov nell’ambiente – è saltato fuori dal ring e come una furia ha iniziato ad aggredire alcuni membri del team di McGregor.
Allo stesso tempo, sul ring andava in scena un’altra rissa: i secondi del russo colpivano il fighter iralndese alle spalle.
La situazione si è placata soltanto dopo l’intervento della polizia, che, salita sul ring, ha fermato la rissa. McGregor è stato scortato fuori mentre si vedeva il presidente di UFC, Dana White, palesemente in difficoltà nel cercare di far uscire dalla T-Mobile Arena di Las Vegas Nurmagomedov, senza la cintura che il fighter pretendeva di indossare.
Il vincitore del match, per la prima volta nella storia della disciplina, è stato annunciato senza gli atleti sul ring.
La polizia di Las Vegas ha proceduto poi a mettere le manette ai polsi dei tre membri del team di Nurmagomedov, rilasciati poco dopo perché McGregor non ha voluto presentare denuncia.
Il russo rimane il campione, ma solo per ora. Secondo quanto affermato da White in conferenza stampa, nel caso di lunga squalifica, il titolo gli verrà revocato.
La UFC ha chiesto che il comportamento di Nurmagomedov venga severamente sanzionato.
Un episodio che mai si era verificato prima e che macchia uno sport come le MMA in cui il rispetto dell’avversario è alla base di tutto.
Il match dell’Arena di Las Vegas è destinato a passare alla storia non per l’altissimo valore tecnico, ma per quel finale sconvolgente.
Il passato
Una rivalità, quella tra il russo e l’irlandese, ben nota ai fan di entrambi i fighters. I due non si erano mai scontrati prima, per volontà della UFC a far combattere una vera e propria star come McGregor con un personaggio nulla affatto allettante come Nurmagomedov.
Nel mondo delle arti marziali miste, il russo Nurmagomedov è conosciuto come un atleta calmo e pacato e quello che è accaduto sul ring e fuori della Arena di Las Vegas sembra inconcepibile.
A scatenare la furia del russo, però, diversi episodi in cui McGregor è apparso come un vero provocatore. Nell’aprile del 2018, un amico dell’irlandese, Artem Lobov, combattente della Ufc, in occasione di un’intervista a un’emittente russa disse che Khabib è incline a rinunciare alle gare nel momento in cui avverte un po’ di dolore, non rispettando così i suoi fan.
Khabib non ha mandato giù la cosa e in hotel a New York ha incrociato Artem, l’ha preso per il collo e l’ha schiaffeggiato. Appena saputo del fatto, McGregor ha preso un aereo e dall’Irlanda è atterrato a New York, dove ha pensato bene di scagliare una staccionata contro il bus che trasportava il russo e il suo team.
Arrestato, l’irlandese è stato poi rilasciato sotto cauzione. Intanto però la situazione è peggiorata e durante la conferenza stampa del 20 settembre scorso, dove per la prima volta Khabib Nurmagomedov e Conor McGregor si sono presentati insieme per rispondere alle domande dei giornalisti.
McGregor in quell’occasione ha dato il peggio di sé, attaccando l’avversario sulla religione, la famiglia e la patria (Nurmagomedov arriva dalla regione chiamata Daghestan).
Quello che è successo a Los Angeles è quindi l’epilogo di uno scontro che supera i confini dello sport e investe la vita privata dei due sportivi. La calma di Nurmagomedov svanisce e si trasforma in uan furia senza precedenti.
Il russo ha vinto il titolo, ma ha perso di fatto di fronte agli occhi di un mondo incredulo.