Marcel Hirscher si ritira: ha vinto le ultime 8 Coppe del mondo di sci. Ma in Austria ha già un erede
Il ritiro di Marcel Hirscher, il più vincente sciatore di sempre; ma in Austria ha già un erede
La notizia era nell’aria da tempo per cui la sorpresa è relativa: dopo otto anni di dominio scarsamente contrastato, in cui ha portato a casa altrettante Coppe del Mondo, Marcel Hirscher ha annunciato il ritiro.
Cominciamo con il chiarire che, per quanto immenso, il Cervaro non è stato il più grande sciatore di tutti i tempi. Questo titolo può essere ambito solo da coloro che abbiano praticato tutte le discipline dello sci alpino, vincendo in ciascuna di esse. Hirscher va quindi valutato nell’ambito degli specialisti delle discipline tecniche, quali Ingemar Stenmark e Alberto Tomba tanto per fare un esempio.
Ebbene, se prendiamo in considerazione il criterio vittorie per anni di carriera, l’uomo di Tarnaby e Marcel se la giocano praticamente alla pari. Gli 86 successi spalmati su 16 stagioni dello svedese sono frazionalmente inferiori ai numeri di Hirscher, 67 vittorie in 12 anni. Se, però, limitassimo la carriera di Stenmark alle sue prime 12 stagioni, togliendo quelle finali declinanti, i 79 successi ottenuti parlerebbero di una superiorità dello scandinavo.
Ritiro Marcel Hirscher, il confronto con Alberto Tomba e Ingemar Stenmark, altri specialisti delle discipline tecniche
Rassegnandoci al fatto che Alberto Tomba, con 50 vittorie esattamente nello stesso frangente di Marcel, sia un ottimo terzo nell’olimpo dei grandi delle specialità tecniche, sono interessanti altri due dati di raffronto tra Hirscher e Ingemar Stenmark. L’austriaco ha un equilibrio quasi perfetto, 32 a 31, tra vittorie in speciale e gigante, cui vanno aggiunti altri quattro successi di cui uno in Superg. Stenmark ha una leggera predilezione per il gigante, 46 a 40, estremamente marcata nella seconda metà di carriera dopo un inizio in cui lo speciale era la sua specialità prediletta.
Hirscher, inoltre, ha una percentuale di vittorie contro podi, 67 su 138, decisamente più bassa rispetto al 86 su 155 di Stenmark. Questo è facilmente spiegabile con il fatto che lo svedese, essendo stato privato dal 1978/79 in avanti della possibilità di vincere la Coppa del Mondo da vergognosi regolamenti contra personam, corresse senza fare calcoli come ogni tanto, riluttantemente, era costretto a fare l’austriaco che, invece, scendeva conscio che ci si poteva accontentare anche di un secondo/terzo posto.
Ritiro Marcel Hirscher, la Coppa del mondo dell’anno prossimo non ha più un favorito
Ogni notizia negativa ha sempre un risvolto positivo. Senza Hirscher al cancelletto di partenza, la CdM maschile del prossimo anno, una edizione lunga posta l’assenza di mondiali ed Olimpiadi, si annuncia aperta più che mai. Sulla carta, apparirebbe scontato un duello tra il francese Alexis Pinturault ed il norvegese Henrik Kristoffersen, abbonati ai piazzamenti alle spalle di Hirscher.
L’italiano Dominik Paris e l’austriaco Vincent Kriechmayr con delle grandi stagioni nelle discipline veloci potrebbero contrastare i due specialisti delle discipline tecniche. Tuttavia, va ricordato che la Coppa dovrebbe premiare l’atleta più completo, quello capace di andare a punti idealmente in tutte le specialità.
Il Wunderteam austriaco, a tal riguardo, si è preparato da un paio d’anni al ritiro di Hirscher, dirottando sulla polivalenza Marko Schwartz. Il 24enne di Villach possiede fisico, talento e pedigree per riuscire. Fosse italiano sarebbe già stato etichettato come il nuovo Gustav Thoeni.
In Austria, tuttavia, lo sci è la religione di stato. Schwartz ha dimostrato in alcune occasioni di patire la pressione, fallendo nella seconda manche dopo aver chiuso al primo posto la prima. Riuscisse a risolvere il problema, caricandosi sulle spalle le aspettative di una nazione, allora il fantasma di Hirscher diventerà presto un dolce ricordo.