Maratona di Londra, 59enne italiano fa una scorciatoia e batte l’oro olimpico: il Times lo scopre
Durante la corsa dello scorso 22 aprile, il barese Sabino Rinaldi ha tagliato 16 chilometri su 42. Con lui altri tre corridori amatoriali
Può un uomo di 59 anni correre la maratona di Londra più veloce del campione olimpico? Sì, è successo, ma c’è un piccolo particolare: la persona in questione ha preso una scorciatoia.
Durante l’ultima edizione della maratona di Londra, tenutasi il 22 aprile scorso, il 59enne italiano Sabino Rinaldi ha tagliato il traguardo in 3 ore e 19 minuti, surclassando nell’ultima sessione il mezzofondista britannico di origine somala e campione olimpico Mo Farah. Impresa riuscita non solo all’italiano ma anche ad altri tre atleti amatoriali.
Il tutto è stato poi smascherato da un’inchiesta del Times, pubblicata ieri (6 maggio) dal titolo: “I corridori che hanno battuto Mo Farah alla Maratona di Londra hanno preso una scorciatoia per il successo”.
L’atleta senior, tesserato con la Fidal, e presidente di una Associazione sportiva dilettantistica Adp Sopico Running, avrebbe preso una scorciatoia di circa 16 chilometri (sui 42 del percorso) che gli avrebbe permesso di tagliare il traguardo con un tempo incredibile. E con un parziale migliore anche di quello segnato dal quattro volte medaglia d’oro britannico.
Insomma, un risultato difficile da non notare che il 59enne, nato a Bari, ha giustificato dicendo che era lì per divertimento e che, comunque, non aveva con se l’orologio.
Ma come hanno fatto i giornalisti del Times a smascherarlo? E’ stato meno semplice di quanto si possa pensare. Sono stati infatti scaricati tutti i tempi per tutti i 47.800 corridori dilettanti, utilizzando un programma per trovare i dati mancanti per alcune sezioni del percorso.
Una velocità stimata per queste sezioni è stata calcolata in base alla tempistica finale di ogni corridore. I controlli orari della maratona sono ogni 5 km di gara, a metà strada e al traguardo.
La media di corsa di Rinaldi è stata di 12,7 chilometri orari nei due tempi del percorso: mentre la prima parte della corsa non ha fatto emergere particolari anomalie, la seconda parte ha fatto scattare l’alert.
Rinaldi, nel secondo tempo, ha bruciato tutti passando avanti a 13.628 atleti. Per la sua divisione (uomini 55-59) si è lasciato dietro 1152 coetanei e solo il 5% ha fatto (ufficialmente) meglio di lui.
Nel primo tratto ha percorso i primi 20 chilometri in 2 ore e un quarto, niente di strano. Quel che ha invece destato sospetti sono stati gli altri 20 chilometri battuti in poco più di un’ora (un’ora e 4 minuti per la precisione). Un po’ troppo poco.