Il cuore di Maradona pesava il doppio del normale: lo rivela l’autopsia
Nuovi dettagli sulla morte di Diego Armando Maradona. Tanti ancora i dubbi riguardanti le ultime ore del campione argentino, scomparso a soli 60 anni il 25 novembre scorso nella sua casa di Tigre, in Argentina. Una notizia che ha scosso gli appassionati di calcio e non solo, mentre si sta cercando di chiarire se tutto è stato fatto correttamente, o se ci sono delle responsabilità, colpevoli ritardi o mancanze.
Oggi, 2 dicembre, il sangue, le urine e i tamponi nasali prelevati durante l’autopsia, insieme al cuore, saranno analizzati in diversi laboratori come parte delle perizie complementari richieste dai medici forensi. Lo hanno riferito fonti giudiziarie citate dall’agenzia di stampa statale Telam. Si tratta di studi tossicologici, attraverso i quali si cercherà di determinare se Maradona avesse tracce di alcol, droghe o qualche altra sostanza nel corpo nelle ore precedenti la sua morte, e analisi istopatologiche, che studiano gli organi e tessuti.
Intanto emerge un’altra notizia: il cuore di Maradona pesava il doppio di uno normale. Secondo quanto osservato dai medici forensi che hanno eseguito l’autopsia, soffriva di “cardiomiopatia dilatativa” e pesava più di 500 grammi. La maggior parte delle perizie degli esperti inizierà mercoledì presso la sede della Soprintendenza della Polizia Scientifica nella città di La Plata. Fonti della magistratura però hanno chiarito che questo mercoledì non si conoscerà il risultato di nessuno degli studi, nemmeno quelli che verranno effettuati sui prelievi di urina e sangue, che solitamente sono i primi a essere ottenuti.
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