La Liga spagnola attacca la Juventus: “Ha violato il Fair Play Finanziario, va punita”
Complice un rapporto ormai incrinato dalla vicenda Superlega, che vide Andrea Agnelli e Florentino Perez inimicarsi i presidenti di tutte le leghe calcistiche nazionali europee, la Liga Spagnola si è schierata apertamente contro l’ormai ex numero uno della Juventus il giorno dopo le dimissioni dell’intero Cda del club bianconero.
Con un comunicato rivolto alla Uefa il rappresentante dei club spagnoli Javier Tebas ha chiesto indagini su eventuali infrazioni del Fair Play Finanziario messe in atto dalla società torinese: “Dopo le dimissioni del CdA della Juventus nella tarda serata di lunedì 28 novembre – si legge – LaLiga chiede l’immediata applicazione delle sanzioni sportive al club. LaLiga aveva già presentato nell’aprile 2022 alla Uefa una denuncia ufficiale contro la Juventus in cui denunciava violazioni del regolamento del fair play finanziario su cui stava indagando la Guardia di Finanza italiana. Nello specifico, la denuncia accusava la Juventus di contabilizzare i trasferimenti al di sopra del loro fair value e di sottovalutare le spese del personale, il che costituisce una violazione del fair play finanziario della Uefa. Inoltre, la denuncia accusava la Juventus di nascondere il vero stipendio dei suoi giocatori”.
La nota contiene sia l’accusa di aver “nascosto” dal bilancio gli stipendi pagati ai calciatori durante i primi mesi di pandemia, sia quella di aver gonfiato il valore delle cessioni di alcuni calciatori, le cosiddette “plusvalenze fittizie” per le quali la giustizia sportiva italiana ha già pronunciato sentenza di assoluzione nei confronti della Juventus e di altri club. “LaLiga – prosegue il comunicato dell’associazione presieduta da Javier Tebas – con l’obiettivo di promuovere un calcio economicamente sostenibile in Europa, mantiene queste denunce nei confronti della Juventus e chiede che le autorità competenti applichino sanzioni sportive immediate al club”. Parole simili a quelle spese contro Manchester City e Paris Saint Germain: in entrambi i casi furono appelli rimasti inascoltati.